Cronaca

La Provincia consegna ufficialmente i lavori per la messa in sicurezza della Marruviana

La Provincia consegna ufficialmente i lavori per la messa in sicurezza della Marruviana


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CELANO. Un lavoro da 7 milioni di euro per la messa in sicurezza del tratto di Circonfucense tra via Nuova e il ponte di Borgo Ottomila. Arriva la messa in sicurezza per la Marruviana. Ieri mattina è stato lo stesso presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, a presentare il progetto in una affollata conferenza in loco. Gli aspetti più tecnici sono illustrati dal dirigente Domenico Palumbo: ampliamento della sede stradale, installazione di guard rail, di barriere, alcune rotatorie e interventi per addolcire le traiettorie di due curve.

 

“Ce l’abbiamo fatta” annuncia il presidente Del Corvo, “oggi, con grande soddisfazione assegniamo ufficialmente i lavori”.

 

All’incontro erano presenti anche i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Celano, Trasacco, Luco dei Marsi e Ortucchio, insieme ai sindaci di Collelongo Angelo Gualtiero Salucci, di Luco dei Marsi, Domenico Palma e San Benedetto dei Marsi, Quirino D’Orazio. Numerosi anche i rappresentanti dell'amministrazione provinciale.

 

Subito dopo la morte di Peppe Asci, il barista di 37 anni, originario di Venere di Pescina, morto in un canale, proprio all’incrocio di borgo Ottomila, è nata una vera e propria battaglia, per sollecitare un intervento immediato sulla Marruviana. Una via diventata, insieme a tutte le altre arterie del Fucino, teatro di numerosi incidenti mortali. La morte di Asci arrivava, purtroppo, solo poco più di un mese dopo, da quella di Alessandro Giancarli. Giovane di Capistrello, di soli 23 anni, caduto in un canale del Fucino. Ad indignarsi per quanto accaduto, un gruppo coraggioso di studenti del liceo classico, che in quel periodo svolgeva un corso di giornalismo, nella redazione del quotidiano Il Centro. Grazie a loro è partita una petizione per sollecitare l’amministrazione a intervenire il prima possibile. Contemporaneamente la redazione del Centro decise di mettere un conta giorni, a ricordare il tempo che intanto passava. Anche gli altri giornali locali hanno iniziato ogni dì ad essere incalzanti. I lavori del Fucino andavano iniziati e basta.

 

Contemporaneamente nasceva il comitato delle famiglie delle vittime del Fucino. Capofila il padre di Giancarli e la cugina di Asci, Martina Lattanzi.

 

Nel giro di un mese sono state raccolte 15.560 firme.

 

Promotori dell’iniziativa alcune scuole marsicane e i dipendenti delle più importanti aziende locali. Tra i firmatari anche il vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro.

 

Le firme sono state consegnate dopo circa un mese, a febbraio, a Del Corvo, nella redazione del Centro, nella galleria Saila, ad Avezzano. Un’immensa emozione tra i partecipanti. Tanta la rabbia e il dolore, nei parenti di chi purtroppo ora non c’è più e i propri diritti non può farli valere più.

 

A tu per tu con il presidente della Provincia Katuscia Antonini e Franco Antonini, rispettivamente madre e nonno di Miriam di Carlo, giovane rugbista morta a 19 anni su una via senza protezione e guard rail tra Antrosano e Magliano. Maria Stati, madre di Angelo Fantozzi, Margherita Battista, sorella di Luca Battisti, di Coppito, morto a 19 anni. E ancora Anna Graziani, mamma di Asci, Maria Rita Di Benedetto, Roberto Giarcarli e Vincenzina Di Benedetto, madre, padre e zia di Alessandro Giancarli.

 

Lì la promessa di Del Corvo: “Abbiamo le mani bloccate da un ricorso fatto al Tar. Lavoreremo per intervenire il prima possibile. Quelle vie sono state abbandonate da una politica che non le ha mai prese nemmeno in considerazione”.

 

Ieri mattina, in quel maledetto incrocio, dove la Provincia già ad aprile aveva fatto installare quattro semafori, a tamponamento dell’emergenza, si respirava finalmente un po’ di aria di speranza.

Con una sentenza del Consiglio di Stato, anche la fastidiosa burocrazia è stata messa a tacere.

 

I lavori saranno infatti eseguiti dal raggruppamento temporaneo di imprese Colanzi (Chieti), Ridolfi e Palermini (Avezzano), inizialmente arrivati secondi alla gara d’appalto. Scelti poi, invece, dal dirigente Palumbo. Da lì era poi partita la richiesta di sospensiva da parte dell’ex prima, la molisana Nidaco. E ancora una volta abbiamo assitito allo slittamento della partenza. Ora, a quanto pare, è davvero tutto finito.

 

«Ho salutato il presidente Del Corvo insieme alle altre famiglie delle vittime” ci ha raccontato nel pomeriggio, al telefono, il papà di Alessandro Giancarli, “il presidente ci ha riconosciuto e ringraziato per la nostra presenza. Ci ha detto che con dei finanziamenti dati al Comune di Ortucchio dovranno mettere in sicurezza anche la Cintarella, perché quello che è successo non si ripeta più. Noi abbiamo detto a Del Corvo che sono state raccolte 15mila firme, quindi 15mila persone hanno il dovere di pagare le tasse, ma anche il diritto di avere dei servizi. Abbiamo ringraziato il presidente perché aveva preso l'impegno di fare qualcosa e, effettivamente, qualcosa si inizia a muovere. Noi speriamo che questi lavori procedano. Li seguiremo perché non possiamo e non dobbiamo permettere che ciò che è successo cada nel dimenticatoio».

 

Magda Tirabassi

Ha collaborato Maria Caterina De Blasis

 

foto Francesco Raglione