AVEZZANO. Il 26 e 27 ottobre, alle ore 21:00, appuntamento al Teatro dei Marsi, per il festival del teatro, arte e ricerca per la nuova scena “Drammaturgie Visioni”, con il progetto del Teatro dei Colori e la direzione artistica di Gabriele Ciaccia.
Il progetto è stato realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Abruzzo, della Provincia dell’Aquila, dell’Assessorato alla Cultura e Ufficio Teatro del Comune di Avezzano.
Quale attore, quale musicista, quale danzatore abita la nuova scena? La città è un dedalo di strade, di voci, di vibrazioni, di sedimenti, di segni. Percorro lingue, cammino nella mia memoria, mi scompongo in immagini. Il tempo si addensa, si aggruma, si sfalda, si scioglie, ripete se stesso variando logiche e sensi. Il percorso di Drammaturgie Visioni 2013 vuole proporre quesiti, verifiche, prove.
Quale scrittura? Non prima, non poi, il flusso continuo di coscienza di James Joyce. Lo spazio trascendentale e concreto di R. Bradbury. La mente attraversa percezioni, tempi e spazi lontanissimi. Una danzatrice scrive con il corpo, genera suoni, li combatte, li cerca, li crea, li compone. Moti rivoluzionari, tensioni esistenziali che dalla storia-piazza viaggiano nell’intreccio della comunicazione planetaria, gli attori vivono una memoria sovrapposta sonora, verbale, visiva. La ricerca della perfezione e della simmetria, di un’umanità al centro di un universo matematico e bellissimo. Una città giocattolo che criticamente diventa specchio della civiltà urbana, ci conduce nella memoria ludica, senso preesistente di ogni azione e curiosità. In un pensiero globale di arte e scienza, si aprono altre frontiere della creatività.
Programma del 26 ottobre:
Simona Generali in “Molly Bloom”, un monologo interiore, liberamente tratto dall’Ulisse di James Joyce. Regia Simona Generali; aiuto regia Michela Innocenti; musiche originali Giacomo Mezzani; supervisione Bruno Rizza.
Molly Bloom o Marion, o Penelope…la sera prima del 16 giugno 1904. Un flusso ininterrotto di oltre quaranta pagine, che conta due soli segni di punteggiatura, ed è costituito da otto frasi. Un flusso incessante di idee, memorie, sensazioni, percezioni che scorrono liberamente, senza pause o cesure. Un modo per trasporre ai nostri giorni Penelope, l’attesa, la casa, il letto, i pensieri che vagano e le azioni, quelle azioni che rendono libera Penelope-Molly dalla sua figura di donna in attesa, fedele ed impeccabile.
Muta Imago “In Tahrir”, Radiodramma con Chiara Caimmi, Riccardo Fazi; regia Claudia Sorace; drammaturgia e suono Riccardo Fazi; consulente alla rumoristica Edmondo Gintili; direzione tecnica Maria Elena Fusacchia; residenza artistica Kollatino Underground.
Il Cairo, Piazza Tahrir, 2 febbraio 2011. La giornata più importante della rivoluzione egiziana. Due anni fa il racconto di questa giornata arrivava per la prima volta direttamente dalle voci e dagli sguardi delle persone che la stavano vivendo in prima persona: attraverso i loro cellulari, i computer, le macchine fotografiche, i twit, i social network, i post su internet. Un racconto istintivo, frammentato, polifonico, che si sovrapponeva fino a sostituirsi a quello dei canali ufficiali. Il racconto di una giornata particolare, vista dal basso di una piccola storia. Sul palco due persone, che con il proprio corpo e la propria voce, danno vita a una città intera. Come in un radiodramma eseguito dal vivo, ogni loro gesto, ogni movimento si trasforma in suono.
Programma del 26 ottobre:
Lino Guanciale in “Cadrà dolce la pioggia”, Frames from Bradbury, monologo. Regia e drammaturgia Valentina Ciaccia; tecnica Roberto Santavicca; produzione Teatro dei Colori Onlus.
Un racconto costruito per frammenti, un viaggio fatto di immagini spazzate, dentro e fuori il mondo di Ray Bradbury. Un remix di testi del maestro della fantascienza classica, che ci ha insegnato a guardare al futuro con gli occhi velati dalla nostalgia del passato. Un monologo interiore, che porta gradualmente al confronto con l’altro, con l’alieno e, nelle sua assenza, ne costruisce la diversità, il contatto, il fantasma, il doppio. Sulla scena semplici tagli di luce costruiscono uno spazio immateriale, da abitare con l’epifania di sogni raccontati, tramite l’uso di tecnologie antiche e di elementi naturali, come l’acqua, la sabbia e le foglie, che fanno del nostro piccolo mondo un universo infinito.
Gruppo e Motion, “Trash…endentale”, danza contemporanea con Mariella Celia. Regia e coreografia Francesca La Cava; sound design, live electronics Simone Pappalardo.
“Trash… endentale” è un viaggio poetico tra i rifiuti, tra immateriale e trascendentale, tra chi vive nella desolazione, testimone della crudeltà della vita e dei suoi mille misteri. La creazione si muove alla ricerca di espressioni vitali, di movimenti naturali, di dialoghi gestuali che dispiegano la storia in cui l'interprete si lascia costruire addosso e costruisce situazioni che giocano tra il reale, il grottesco e il trascendentale. Timbri, ampiezze e densità degli eventi sonori sono creati da interferenze modulate dai movimenti del danzatore. Un sistema di microfoni in fondo al palco entra in risonanza con gli speaker disposti sul fronte del palco (effetto Larsen) ed è controllato da un sistema di sensori di distanza ad ultrasuoni, che regolano i volumi del sistema in base alla posizione del danzatore.
Stochastic resonance “Supersimmetry”, musica e live electronics Ynaktera; audio BynaryCodedBrain. SuperSymmetry è una performance audio video proposta dagli artisti Ynaktera e BinaryCodedBrain, del gruppo di ricerca Stochastic Resonance. Centro di questo lavoro è il concetto di simmetria e del suo intrinseco anelito alla perfezione. È tramite l’incredibile quantità di possibili simmetrie che possono realizzarsi: globali e locali, centrali e assiali, che essa può essere ritrovata in tutte le scale della realtà, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, fino ad arrivare alla teoria globale delle stringhe, in cui si afferma che per ogni elemento del nostro universo ne esista uno perfettamente uguale e contrario. Quando la forza della ripetizione si oppone ai gradi di libertà, quando ogni elemento si riflette in un altro, rafforzando l’intero e rendendolo un tutt’uno, questa è SuperSymmetry.
Videoinstallazione Foyer superiore, Francesco Ciavaglioli, “Pretty little town- video loop 3’ ”. L'opera riflette sulla dimensione tragica di un vecchio teatro meccanico che si sta lentamente distruggendo a causa del suo stesso funzionamento. In circa 50 anni di “repliche” il teatro, una volta pensato per il divertimento dei bambini, sta diventando una sinistra rappresentazione di una micro-società che continua a ripetere le stesse azioni, forse, gli stessi errori.
Il video è stato esposto per la prima volta nella mostra personale Strategie Fantasma – riproduzione dissoluzione pathos, a cura di Simona Merra e Saverio Verini nella Galleria Cinica di Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi (PG).