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Servizio Idrico in Abruzzo: un rimpallo di responsabilità

Servizio Idrico in Abruzzo: un rimpallo di responsabilità


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REGIONE. «Nel corso del seminario dal titolo “Quale futuro per il Servizio Idrico in Abruzzo”, organizzato nell’ambito del Festival dell’Acqua di Fedeutility, per consentire a politici, tecnici e amministratori delle società di gestione di analizzare e discutere in merito alle prospettive degli assetti del servizio idrico integrato in Abruzzo, si è assistito» dichiara il coordinamento gas-acqua Filctem Cgil Abruzzo «a un rimpallo di responsabilità tra il governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e il commissario del servizio idrico in Abruzzo, Pierluigi Caputi, da una parte, e i sindaci ed i rappresentanti degli enti gestori presenti (davvero pochi) dall’altra».

 

«Davanti a noi» dichiarano i responsabili del coordinamento «un vero e proprio match, anche se il ring era lo splendido Palazzetto dei nobili dell’Aquila, da poco restaurato, sul quale rappresentanti istituzionali, tecnici e manager si accusavano vicendevolmente di essere gli unici responsabili della grave situazione economico-finanziaria in cui versano le società di gestione».

Il Coordinamento gas-acqua Filctem Cgil Abruzzo manifesta profonda preoccupazione per la fase di stallo in cui versa l’intero settore in Abruzzo, in assenza di un tavolo istituzionale aperto, la cui costituzione è stata da tempo e reiteratamente richiesta, e di cui si ribadisce l’assoluta necessità.

«Non c’è più tempo per i rimpalli di responsabilità, per i personalismi esasperati, per il gioco al massacro di tutti contro tutti, i cui unici risultati sono stati quelli di minare la già scarsa credibilità del sistema acqua in Abruzzo e il perdurante svilimento della forza lavoro».

 

«I cittadini e i lavoratori del settore» concludono «non possono più accettare l’assenza di un’azione responsabile proprio da parte di coloro che per il ruolo istituzionale che rivestono sono chiamati a prendere decisioni, non più procrastinabili, volte alla soluzione dei gravi problemi che affliggono un settore che gestisce un servizio pubblico essenziale e una risorsa, l’acqua, bene comune, patrimonio irrinunciabile di questa Regione».