Lavoro

Da Confagricoltura L'Aquila una class action per i danni della fauna selvatica

Da Confagricoltura L'Aquila una class action per i danni della fauna selvatica


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PROVINCIA. Sono oltre cento gli agricoltori e gli allevatori che hanno intrapreso l’azione legale verso la Provincia e la Regione per ottenere il pagamento dei danni causati dalla fauna selvatica.

 

Una vera e propria class action, sostenuta dai legali di Confagricoltura L’Aquila, nata a seguito di alcune infuocate assemblee tenutesi a Magliano, Scurcola, Celano, Castelvecchio Subequo e Sulmona.

L’iniziativa nasce dall’assegnazione della Regione alla provincia dell’Aquila, per il 2013, di circa 222mila euro, a fronte di danni accertati di oltre un milione, mentre mancano le risorse per i pagamenti del saldo 2010 e 2011.

 

«Una somma assolutamente insufficiente per risarcire i danni causati dalla fauna selvatica» commenta Vinicio Blasetti, presidente della sezione zootecnica di Confagricoltura L’Aquila. «Non siamo più disposti a tollerare questi abusi sui nostri terreni, verso i nostri allevamenti e sulla nostra attività. Ambientalisti da una parte e cacciatori dall’altra continuano a giocare e divertirsi alle spalle della nostra categoria. Con l’azione legale, inoltre, intendiamo far rispettare la Legge 157 del 1992 che stabilisce il diritto, per i proprietari ed i conduttori, di un rimborso di dieci euro ad ettaro per la servitù di mettere a disposizione dei cacciatori i fondi agricoli anche contro la volontà degli agricoltori».

 

Gli agricoltori e gli allevatori si dicono stufi delle tante chiacchiere e delle modalità con le quali si affronta il problema del prelievo venatorio: da una parte il mondo ambientalista che alimenta la visione metropolitana della gestione della fauna selvatica, dall’altra i cacciatori che, esasperati dalle rigide norme sulla caccia utilizzano i terreni agricoli come se fossero propri anche a spregio delle coltivazioni in atto. Nel mezzo i produttori agricoli che continuano a subire danni senza che qualcuno paghi.

 

«Confagricoltura L’Aquila ha detto basta e dichiara lotta dura al fenomeno» spiega il presidente Fabrizio Lobene «vista l’immobilità della Regione e della Provincia e l’indisponibilità delle associazioni ambientaliste e venatorie a risolvere il problema. Confagricoltura ha organizzato un servizio con legali, agronomi, veterinari per tutelare la propria esistenza imprenditoriale davanti ad un giudice. Il nostro auspicio è che l’azione Legale sia intrapresa anche nelle altre province Abruzzesi per questo ci sentiamo in dovere di tutelare i nostri associati con ogni lecito mezzo».