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Referendum salva tribunali, vacilla la riforma “taglia presidi”

Referendum salva tribunali, vacilla la riforma “taglia presidi”


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AVEZZANO. Sotto la spinta del referendum abrogativo della legge sulla geografia giudiziaria la Commissione Giustizia del Senato ha formulato un parere con il quale suggerisce al Governo alcuni correttivi, salvando 10 tribunali in tutta Italia tra quelli già soppressi e chiedendo di soprassedere su quelli abruzzesi ancora alle prese con gli effetti del terremoto del 2009.

 

Le “preoccupazioni” della Commissione espresse nel parere sono condivise dagli operatori di giustizia e da gran parte dei cittadini, come risulta anche dall’iniziativa referendaria per l’abrogazione della riforma, assunta da diverse Regioni e ritenuta ammissibile dalla Suprema Corte di Cassazione.

 

Per i proponenti questa è una vittoria importante perché sottolinea il peso avuto dal referendum nelle modifiche che sono al vaglio del Governo. «Il parere non basta» avverte l'avvocato Fabiana Contestabile, presidente del Comitato Pro referendum di Avezzano «quanto suggerito dalla Commissione, seppur atto politico rilevante, ha una portata giuridica limitata in quanto atto non richiesto e comunque consultivo e non vincolante per le scelte governative. Inoltre il referendum è stato proposto per sottolineare la debolezza delle procedure legislative italiane e per esortare una riforma realmente ragionata e condivisa».

«Gli "aggiustamenti" in atto» commenta la Contestabile «mortificano, quindi, questo obbiettivo e non possono certamente soddisfare noi e tutti i comitati referendari nati in Italia».

 

«Inoltre, se all'udienza del 15 gennaio la Corte Costituzionale ritenesse ammissibile il quesito referendario» aggiunge l'avvocato Mario Petrella, ideatore del referendum «gli aggiustamenti dei decreti legislativi 155 e 156 del 2011, non comporterebbero uno stop alla consultazione popolare. Non bisogna dimenticare, infatti, che il quesito referendario investe anche la legge delega e ,quindi, lo stesso potere legislativo del Governo in materia di riforma della geografia giudiziaria».

 

Il Comitato pro referendum prosegue quindi la sua attività che entrerà nel vivo la prossima settimana con la costituzione di un polo presso la Regione Abruzzo e con gli incontri rivolti alle categorie professionali e sociali.