CELANO. «Tanti sono gli eventi che da dieci anni si organizzano per esaltare la figura di Tommaso da Celano, ma a tutti è sfuggito che la causa per la beatificazione del primo biografo di San Francesco d’Assisi “giace accantonata” presso la Congregazione per le Cause dei Santi in Vaticano». Questa la dichiarazione di Gianvincenzo Sforza storico-archivista e ricercatore di Storia Patria.
«Prima di Natale» continua Sforza «grazie anche a don Carlo Setti (consulente scientifico della Congregazione e incaricato della relazione medica inerente la santificazione di Padre Gaburlotto che ha miracolato Maria Grazia Veltraino, la celanese che dopo 18 anni ha riacquistato la facoltà di camminare), ho scritto una missiva a S.E. il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi al quale ho chiesto informazioni in merito alla Causa di Fra Tommaso da Celano».
«Il presule» prosegue il ricercatore «ha comunicato che la causa era stata accantonata e mi ha messo in contatto, attraverso don Carlo, con il Segretario della Congregazione per le Cause dei Santi, l’Arcivescovo Marcello Bartolucci al quale potevo chiedere finalmente lo stato in cui si trovava l’iter che riguardavano Tommaso da Celano. L’Arcivescovo Bartolucci, su mia richiesta esplicita e tramite don Carlo Setti, ha fissato al 25 gennaio prossimo un incontro in Vaticano per ricevere, in quella data, una delegazione che possa tornare a perorare la causa di Tommaso da Celano.
«In seguito a queste notizie, che di fatto smentiscono tutte quelle che circolano sulla vicenda» aggiunge ancora prosegue Sforza «ho chiesto notizie in proposito a Padre Nicola Petrone, il frate conventuale che più di altri si è interessato di Tommaso da Celano. Padre Nicola, che attualmente si trova ad Isernia, mi ha candidamente messo al corrente dei “retroscena”, spiegandomi che la causa di Tommaso era stata abbandonata in quanto alcune gerarchie della chiesa, in passato, per motivi mai chiariti, si opponevano al proseguo della causa stessa».
«L’approfondimento della vicenda, che mi pare ancora adesso assurda, mi portava a constatare che le ricerche storiche prodotte proprio per quella causa dal grande studioso del francescanesimo P. Giovanni Odoardi che ha curato la “Positio” e quanto fatto dal primo Postulatore P. Ambrogio Sanna veniva visto, da alcuni ambienti della Chiesa come sterile materiale non sufficiente a comprovare la beatitudine di Tommaso Da Celano».
«Va detto che i frati conventuali hanno fatto moltissimo» conclude Sforza «e si sono “scoraggiati” nel vedere che lo stesso Vaticano avanzava delle perplessità sulla figura di Tommaso da Celano come beato, pur riconoscendo allo stesso gli alti meriti letterari e di primo biografo del serafico Padre d’Assisi ed è per tanto che hanno deciso di non insistere. Padre Sanna, il primo postulatore, è stato sostituito con un secondo postulatore, P. Angelo Paleri che dovrà, eventualmente, continuare a portare avanti la causa».
Per fare il puto della situazione e meglio perorare il riavvio della causa, una delegazione, formatasi nel territorio marsicano, si recherà in Vaticano il 25 gennaio prossimo. Qui verrà ricevuta dall’Arcivescovo Marcello Bartolucci, insieme al quale sarà deciso il da farsi. Della delegazione per il momento fanno parte: il sindaco di Celano Filippo Piccone, il sindaco di Tagliacozzo Maurizio Di Marco Testa, il Postulatore della causa P. Angelo Paleri, Gianvincenzo Sforza che ha organizzato l’incontro e Don Carlo Abrosio Setti. Dovrebbero aggiungersi, se si libereranno da impegni precedentemente assunti, don Claudio Ranieri e il vescovo dei Marsi Pietro Santoro i quali, comunque, seguiranno molto da vicino l’evolversi della vicenda.