Politica 18:50

5 Stelle Marsica: la politica sa parlare solo a se stessa

Sul disegno di legge elettorale Renzi-Berlusconi i grillini attaccano una politica distante dalla realtà e dai cittadini


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AVEZZANO. Anche i gruppi 5 Stelle della Marsica hanno preso parte all’incontro, tenutosi ad Avezzano lo scorso 29 gennaio, e individuato dagli organizzatori come momento di discussione e riflessione democratica sul disegno di legge elettorale elaborato da Renzi e Berlusconi.

 

Dopo aver ascoltato i politici intervenuti, i pentastellati marsicani esprimono una ferma valutazione negativa. «Ancora una volta» dichiarano «la “politica” ha dato prova di saper parlare solo a se stessa. Tale, infatti, è la distanza dalla realtà e dai cittadini, che abbiamo potuto riscontrare in occasione, poi, di un tema così importante come appunto la legge elettorale. Probabilmente, si deve anche a questo la scarsa partecipazione all’incontro da parte della società civile. Inoltre, ciò che ci ha colpito è stata l’assenza di dibattito, sia fra gli stessi consiglieri intervenuti, sia per le possibilità d’intervento concesse alla platea».

 

«Al termine degli interventi iniziali, realizzati dalle forze partitiche in veste di relatrici dell’evento» continuano i 5 stelle «sono stati concessi solo due ulteriori interventi, fra i quali, uno realizzato dallo stesso coordinatore del partito Centro Democratico. Per poter fare, dalla platea, le uniche domande rivolte ai politici presenti, i membri dei gruppi 5 Stelle hanno dovuto imporsi, chiedendo di non terminare il dibattito. Le domande rivolte dai gruppi locali del M5S hanno riguardato: la democraticità del sistema delle soglie di sbarramento, così come elaborato da Renzi-Berlusconi e l’effettiva alternatività fra il sistema delle preferenze e quello del “listino bloccato”, alla luce delle richieste avanzate dai Cittadini italiani».

 

«In particolare, per la prima domanda» spiegano «è stato chiesto se alla luce della pronuncia della Corte Costituzionale, che ha sentenziato l’incostituzionalità del precedente premio di maggioranza perché “distorsivo della volontà degli elettori”, si ritenesse ugualmente distorsivo il meccanismo delle soglie di sbarramento, così come previsto dal duo Renzi-Berlusconi. Tale meccanismo, infatti, permette che i voti conseguiti da un partito, in coalizione, vengano ugualmente conteggiati a favore della stessa coalizione anche nell’ipotesi in cui tale forza politica non raggiunga la soglia di sbarramento. Ciò che potrebbe tranquillamente accadere in una colazione di centro-sinistra, dove il Partito Democratico beneficerebbe dei voti presi da Sel, anche nell’ipotesi in cui il partito Sel non dovesse superare la soglia di sbarramento e quindi non essere presente in Parlamento. Stesso discorso vale per la probabile coalizione di centro-destra, composta da Fi e Ncd. Tutto ciò, sia alla luce dell’attribuzione di un ipotetico premio di maggioranza, sia per avere accesso ad un’eventuale secondo turno».

 

«Tradotto» chiariscono i 5 stelle di Avezzano, Celano e Pescina «il Cittadino sceglie quale partito o forza politica dovrebbe governare, e la coppia Renzi-Berlusconi decide come meglio piegare tale scelta al fine di conservare il proprio “diritto” di governare o il proprio “peso” politico».

 

«Ci dispiace» commentano riferendosi all’incontro di Avezzano «dover costatare come il consigliere Di Pangrazio abbia evitato qualsiasi confronto, abbandonando la sala proprio nel momento in cui abbiamo riportato le nostre domande. Sarebbe stato molto interessante conoscere la sua posizione, da esponente locale del Pd, sulle questioni sollevate. Il consigliere Milano non ha dato una risposta chiara sui temi sollevati. Tergiversando, dal nostro punto di vista, dietro gli aspetti e la funzionalità tecnica delle soglie di sbarramento e del sistema maggioritario. Inequivocabilmente, invece, i consiglieri Alfonsi e Ricciuti hanno ritenuto non distorsivo il sistema delineato da Renzi e Berlusconi riguardo le soglie di sbarramento, e necessario il listino bloccato. I due consiglieri si sono detti d’accordo nel ritenere prioritaria la “governabilità”, a scapito della necessità che l’elettore possa effettivamente scegliere il proprio rappresentante. Non concordiamo assolutamente con una simile valutazione, che sacrifica la sovranità popolare costituzionalmente sancita in favore dei cittadini, al fine di salvaguardare ciò che viene indicato come “governabilità”».

«Il Cittadino» ribadiscono «ha il diritto inviolabile di scegliere i propri rappresentanti, e tale diritto non può essere esercitato da nessun altro, specie dalle segreterie di partito. Sia che si tratti del singolo rappresentante, sia che si tratti della forza politica chiamata a formare il nuovo Governo. Infine, siamo dispiaciuti che il Segretario Fim-Cisl, Antonello Tangredi, presente come relatore insieme ai politici, abbia abbandonato la sala poco dopo il suo intervento. Il Segretario, andando completamente fuori tema, ha individuato quale problema del mondo del lavoro la mancanza di ammortizzatori sociali, al punto da ritenere corretta un’imposta come l’Imu. Avremmo voluto chiedere al Segretario Tangredi, se veramente ritiene essere questo il problema del “lavoro” in Italia, e non la mancanza di una seria politica industriale ed energetica, la mancanza di infrastrutture, oltre al necessario ripensamento sia del concetto di lavoro in chiave di occupazione utile, sia dell’intera fiscalità che pesa su di esso e sui lavoratori. Sicuramente avrebbe potuto far presente queste mancanze a quella classe politica, rappresentata dai consiglieri intervenuti, che in vent’anni non ha mai proficuamente affrontato questi temi. Dato l’intervento del Segretario, ci chiediamo e avremmo voluto chiedere al dottor Tangredi se ha intenzione di candidarsi alle prossime elezioni regionali».