Cultura 08:00

“Impressionisti danesi in Abruzzo”, la mostra a Roma

Dal primo aprile, al museo Andersen, oltre 50 opere degli artisti nordici che trovarono a Civita d’Antino la loro Arcadia


apertura pittori civita.JPG

CIVITA D’ANTINO. Era il 1911 quando, nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, vennero esposte oltre duecento opere di artisti danesi. Oggi, a più di un secolo di distanza, sempre nella capitale, torna l’esposizione dei lavori “en plein air” di questi pittori nordici della seconda metà dell’Ottocento.

Dal primo aprile, infatti, il Museo Hendrik Christian Andersen ospiterà la mostra intitolata “Impressionisti danesi in Abruzzo”, «primo tentativo storico-critico di una rivalutazione di questo movimento artistico», dichiarano gli organizzatori.

 

L’esposizione è sponsorizzata dalla Fondazione Pescarabruzzo e dal suo presidente, Nicola Mattoscio, che da anni cura un incremento delle opere degli artisti nordici attraverso l’acquisizione sul mercato antiquario, ed è il principale prestatore dell’esposizione, arricchita anche da numerosi prestiti di collezionisti privati e patrocinata dal Comune di Civita d’Antino, dall’Ambasciata di Danimarca e dall’Accademia Danese a Roma.

 

autoritratto zartman.JPGGli artisti danesi trovarono nell’Abruzzo, e in particolare a Civita D’Antino, un’importantissima fonte di ispirazione. Il loro caposcuola, Kristian Zahrtmann, (nell'immagine: “Ritratto di Kristian Zahrtmann” di Carl Mathorne) dal 1883, scoprì proprio qui la sua Arcadia, fondandovi la sua scuola d’arte. Dal rapporto di amicizia tra il pittore scandinavo e i cittadini del centro rovetano nacque una profonda stagione creativa, durata oltre 30 anni, che influenzò l’arte della scuola danese al punto che, nel 1908, a Copenaghen, venne allestita una mostra dal titolo “Civita d’Antino dei pittori danesi”.

 

Nella regione verde d’Europa, quindi, «centinaia di pittori nordici» proseguono i responsabili «attratti dalla bellezza del paesaggio, decisero di infrangere le convenzioni della pittura accademica sperimentando in libertà la pittura d’“impressione”». Il flusso artistico si concluderà nel 1915, anno del terribile terremoto della Marsica, che ne segnò irrimediabilmente la fine.

 

La mostra conterrà 52 opere, divise per sezioni tematiche: Kristian Zahrtmann (1843-1917 ), una biografia; Kristian Zahrtmann, dipinti; Civita d’Antino e i suoi maestri cantori nordici, per le strade e nel paesaggio di quell’Arcadia; Nobile semplicità e bellezza antica di un popolo. La vita quotidiana; Vedute; L’Arcadia di tutti i giorni, il lavoro; Ritratti. È stata ideata da un comitato scientifico composto da Lars Kaerulf Moeller, direttore del Bornholms Kunst-Museum di Gudhjem, Marco Nocca dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Jim Schwarten della John Cabot University di Roma, Antonio Bini, esperto dei pittori danesi, Manfredo Ferrante, collezionista.

 

«È significativo» sottolineano ancora gli organizzatori «che la Galleria Nazionale d’Arte Moderna con la sua soprintendente, Vittoria Marini Clarelli, abbia riconosciuto il valore culturale dell’evento assegnandogli le sale del Museo Andersen, nei pressi di piazzale Flaminio, luogo storicamente legato agli artisti nordici».

 

Una tale iniziativa, presentata in un così prestigioso contesto, potrà quindi restituire l’immagine di un Abruzzo come terra magica e luogo privilegiato del “sogno nordico” dell’Italia.

 

Maria Caterina De Blasis

 

(Nella foto: “Pellegrini a riposo distesi sotto la porta urbica di Civita d´Antino”, Kristian Zahrtmann, 1905)