Attualità 06:00

R.ETE Imprese: basta lavoro nero, abusivismo e contraffazione

Franca Sanità: “Promuovere la cultura della legalità nelle professioni e nei mestieri dell'artigianato, del commercio e dei servizi”


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AVEZZANO. Prima riunione per il tavolo istituzionale proposto da R.ETE Imprese Italia provinciale, per contrastare il fenomeno del lavoro nero, l’abusivismo, la contraffazione nelle attività delle piccole e medie imprese dell’artigianato, del commercio e dei servizi.

 

Numerose le autorità presenti in rappresentanza delle istituzioni e degli Enti interessati. Oltre ai presidenti delle Associazioni di categoria Lorenzo Angeloni (Confartigianato), Franca Sanità (CNA e R.ETE. Italia), Domenico Venditti (Confesercenti), Roberto Donatelli (Confcommercio) ed i direttori delle stesse associazioni Pasquale Cavasinni, Carlo Rossi e Flaviano Cosimati, erano presenti l’assessore Gabriele De Angelis, il comandante Luca Montanari, l’assessore provinciale Claudio Tonelli, Maria Pia Trinchini dell’Inail, Angelo Montuori dell’Inps, Gigliola Cerroni dell’Agenzia delle entrate ed Augusto Di Bastiano per i consumatori.

 

La presidente Sanità, aprendo i lavori, ha illustrato i motivi che hanno indotto R.ETE. Imprese Italia a convocare l’incontro: organizzare al meglio una risposta istituzionale e condivisa da tutte le parti sociali per contrastare i fenomeni dell’abusivismo, del lavoro nero e della contraffazione, mettendo in campo azioni concrete di verifiche per sconfiggere tali fenomeni.

 

«Parallelamente all’azione di contrasto» ha sottolineato Sanità «c’è la necessità di implementare la condivisione fra tutti gli attori istituzionali, economici e sociali per promuovere la cultura della legalità nelle professioni e nei mestieri dell’artigianato, del commercio e dei servizi».

 

«Occorre mettere in campo azioni di vera e propria promozione culturale» ha chiosato la presidente «verso i cittadini clienti e verso le giovani generazioni. Solo in questo modo riusciremo a debellare questa piaga della concorrenza sleale e dell’esercizio illegale di molte attività».

 

Dopo i numerosi interventi che si sono succeduti sull’argomento, i rappresentanti degli enti e delle istituzioni presenti si sono dati appuntamento a un paio di settimane nel luogo istituzionale per eccellenza, il Comune, per concludere e sottoscrivere il protocollo d’intesa che nel frattempo verrà definito con il contributo di tutti, per iniziare concretamente le attività previste.