Attualità 06:10

Nuove sfide per l’Abruzzo

Per cogliere la ripresa alle porte occorre una nuova classe dirigente regionale


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I motori dell’economia mondiale si scaldano, questa volta ci siamo, la ripresa tocca l’Europa e pure l’Italia. L’Abruzzo potrà godere della crescita mondiale, nei prossimi anni, ma a determinate condizioni. Mai come oggi siamo ad un bivio. La nostra regione è la migliore del Mezzogiorno, ma la peggiore del Centro-Nord del Paese, per tutti gli indicatori di reddito, di ricchezza prodotta e consumata. L’Abruzzo mostra un sensibile deficit di sviluppo nei settori ad elevata innovazione tecnologica, difetta di un modello di sviluppo legato alle potenzialità del territorio, soffre di importanti crisi aziendali, subisce la fuga dei grandi gruppi, è bistrattato da un sistema bancario che fa pagare caro il danaro ed è poco interessato allo sviluppo del territorio.

In queste condizioni, l’Abruzzo deve crescere se non vuole rapidamente regredire. Le imprese devono migliorare la qualità dei prodotti offerti, e la Pubblica Amministrazione erogare “pacchetti localizzativi” per la grande impresa e servizi di sostegno allo sviluppo locale. Per questo occorre una nuova classe dirigente, politica e burocratica, ed il rinnovamento deve partire dalle elezioni del 25 maggio. Altrimenti la ripresa sarà per noi un “venticello congiunturale”, e il gioco della concorrenza costringerà il sistema produttivo regionale a cedere quote di mercato e posti di lavoro, soprattutto nelle aree interne, oggi più deboli.

Il Governo Chiodi ha navigato a vista, nella logica del giorno per giorno, nell’assenza di un disegno strategico sul futuro della Regione. Nessuna riforma significativa è stata fatta: trasporti, acqua, energia, politiche industriali, enti di ricerca, ecc. Un nulla di fatto. Sono continuati i contributi a pioggia, la spesa facile e non finalizzata. Nell’epoca dell’Euro lo sviluppo è vero se la politica regionale si preoccupa di suscitare energie, attrarre capitali, creare un ambiente favorevole all’iniziativa economica in termini di dotazione infrastrutturale, di buona formazione, di reti di telecomunicazioni ed energetiche efficienti. 

Le elezioni del 25 maggio sono un'occasione storica per recuperare ed impegnarsi nel miglioramento del “Sistema Locale Abruzzo”, approfittando delle buone prospettive congiunturali e della stabilità assicurata dall’Unione europea. Anche per la Marsica si tratta di decidere: crescere o declinare, andare avanti o precipitare all'indietro. Sta in noi decidere, decidiamo bene.

Severino Bastone


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