Politica 17:22

Giuseppe Di Pangrazio incontra i giornalisti: «Il lavoro al primo posto»

Nella tavola rotonda all’aperto, Di Pangrazio ha risposto alle domande dei cronisti della carta stampata e dei siti on line della Marsica


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Un caffè a metà mattinata e Giuseppe Di Pangrazio si è concesso alle domande dei giornalisti del territorio visto che non terrà il comizio per la chiusura della campagna elettorale.

Ed è andato dritto al punto o a quella che per molti cittadini di ogni età è la preoccupazione più grande: «Lavoro è la parola d’ordine, dobbiamo capire che se riusciremo a creare le condizioni perché le persone possano trovare occupazione stabile allora avremo vinto la partita».

 

Tanti i temi affrontati, dall’occupazione alla sanità, dai trasporti a un nuovo approccio per mettere mano ai problemi del territorio marsicano all’interno però dell’area vasta rappresentata dalla provincia dell’Aquila e da tutto l’Abruzzo interno: «Io ci metto la faccia nelle cose che dico e che faccio, noi siamo la montagna, siamo l’Abruzzo delle aree interne dove il costo della vita è più alto che sulla costa. Da noi i servizi al cittadino costano di più sia se parliamo di sanità, sia se parliamo di istruzione e soprattutto riguardo al costo del riscaldamento durante i lunghi mesi invernali. La nuova Regione con Luciano D’Alfonso presidente dovrà tenere conto di questo per ricalibrare e riequilibrare gli interventi».

 

Da soli non si va da nessuna parte e allora Di Pangrazio si fa promotore nel creare un patto di territorio delle realtà della provincia per contare di più al tavolo delle decisioni importanti facendo squadra: «Puntiamo sul comparto agricolo con la trasformazione in loco dei prodotti per creare lavoro in loco e permettere alle persone di poter scegliere un futuro da vivere qui. Il centro smistamento merci è strategico in questo disegno anche se dovrà essere gestito da un connubio pubblico-privato».

 

Di Pangrazio usa una metafora per spiegare quello che ha intenzione di fare una volta eletto in Consiglio Regionale. E lo fa alzandosi in piedi e afferrando una sedia: «Chi ci ha preceduto ha lasciato la sedia con qualche gamba rotta, noi non stiamo qui a urlare o a prendercela con chi è stato, siamo qui con un progetto per aggiustare quella sedia, per renderla ancora funzionante e per far sì che nessun cittadino debba più rimanere in piedi».

 

«Se riusciremo, una volta vinte le elezioni, ad avere una delega importante – ndr l’assessorato all’agricoltura – dovremo lavorare insieme ai cittadini, alle forze produttive e ai sindaci del territorio affinché la Regione inizi una programmazione in cui noi dovremo essere tra i protagonisti. I soldi ci sono ma non dovranno essere spesi a pioggia con tante piccole mance alla Chiodi, stavolta li dobbiamo spendere bene perché non possiamo più sbagliare».

 

Alla fine dell’incontro i saluti e gli “in bocca la lupo” rituali prima di consumare un aperitivo che sapeva tanto di “arrivederci a presto”.

 

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