Cultura 18:59

Le opere pittoriche dell’architetto Alberto Cicerone al “Torlonia”

Il progetto d’arte per il completamento e la riqualificazione degli ingressi dell’edificio storico del liceo classico di Avezzano


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“Follia e…Dintorni” è la tre giorni di cultura che si svolge ogni anno al Liceo Classico “Torlonia” di Avezzano. Quest’edizione sarà arricchita alle 10.00 di giovedì 29 maggio dalla posa di quattro opere pittoriche di Alberto Cicerone all’interno delle cavità nell’ingresso della storica scuola.

 

Alberto Cicerone, classe 1966, è Laureato in Architettura all’Università “G. D’Annunzio” di Pescara e ha conseguito il Master di II Livello in Architettura, Arti Sacre e Liturgia al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum - Università europea di Roma nell’a.a. 2008-2009 con votazione di 70/70lode. Sposato, con un figlio, il suo ambito di maggiore impegno è quello della progettazione architettonica, nella quale è particolarmente attento alla composizione degli spazi. Affrescatore, pittore e designer ha progettato alcuni adeguamenti liturgici, ha realizzato numerosi progetti di architettura, restauri ed affrescato  interamente il Battistero (100mq) della nuova Parrocchia di San Giuseppe Artigiano in Avezzano (AQ) nel 2010. Dall’a.a. 2011/2012 è assistente sulla cattedra di Composizione architettonica del citato Master.

 

LE OPERE – Nel 2012 è autore del fonte battesimale per Papa Benedetto XVI nella Cappella Sistina, per Benedetto XVI ha creato nel 2013 il candelabro per il cero pasquale, entrambi utilizzati da Papa Francesco nella Cappella Sistina nell’anno 2014.

 

Di seguito pubblichiamo le descrizioni delle opere scritte dallo stesso Alberto Cicerone:

 

LE QUATTRO STAGIONI: L’ALBERO DELLA VITA

«Desidero aprire questo contributo con due citazioni rispettivamente del Santo Padre Benedetto XVI e del Beato Giovanni Paolo II. Contempliamo la bellezza che  ci affascina e ci rapisce, facendoci uscire da noi stessi e attraendoci così verso la nostra vera vocazione: l’amore. Il primo passo di ogni “tradizione della bellezza”, di ogni educazione alla bellezza è la trasmissione dei contenuti principali dell’amore. La nostra testimonianza, allora, deve nutrirsi di questa bellezza, e per questo è necessario saper comunicare con il linguaggio delle immagini e dei simboli; la nostra missione quotidiana deve diventare eloquente trasparenza della bellezza per raggiungere efficacemente i nostri contemporanei, spesso distratti e assorbiti da un clima culturale non sempre propenso ad accogliere una bellezza in piena armonia con la verità e la bontà, ma pur sempre desiderosi e nostalgici di una bellezza autentica, non superficiale ed effimera. Le opere pittoriche su supporto rigido e realizzate con tecnica mista a base di smalti, verranno collocate in quelle quattro nicchie( 300 cm x 183 cm cadauna),   vuote ormai da decenni, poste a destra e sinistra sia dell’ingresso principale che di  quello secondario, entrambi posti agli angoli dell’edificio».

 

L’ALBERO

«Le numerose risonanze che quest’immagine suscita, ruotano fondamentalmente attorno a due caratteristiche che tutto il mondo vegetale, di cui l’albero è simbolo, possiede: da una parte l’essere connesso a due regni, il cielo e la terra, rappresentarne lo scambio e l’intima necessità di completamento, dall’altra, l’immagine di un percorso, inteso come processo di crescita e di evoluzione. Unendo il cielo alla terra, l’albero si “radica” sia in alto che in basso, affondando come radici i suoi rami nell’etere, congiungendo così il mondo luminoso della coscienza a quello oscuro e sotterraneo dell’inconscio. Nutrendosi sia di “immateriale celeste” che di “materiale terrestre”, l’albero permette e nutre la vita fisica sulla terra, dove è indispensabile, ad un livello anche semplicemente biologico, per la cosiddetta funzione di fotosintesi che compie. Questa vitale mediazione fra mondi opposti, reca con sé l’aspirazione ad un cammino di crescita e di sviluppo: il tenero germoglio che, nutrito da una potenza misteriosa, diviene albero, fino a  farsi asse del mondo, manifestandosi nel cosmo ed irradiandosi in ogni parte di esso, è rappresentazione vivente del centro e della totalità. Epifania dal sacro che nasce dalla terra o cammino iniziatico dell’anima, queste eterne celebrazioni si uniscono ad un’altra potente risonanza simbolica: attraverso l’immagine dell’albero, che continuamente si rinnova e rinasce, prendendo alimento da una sorgente  al centro del mondo, l’umanità ha modellato e dato corpo ad una delle sue più profonde aspirazioni, la rinascita ed il perenne rinnovarsi della vita, la propria centralità nel cosmo, l’incessante anelito ad un mondo armoniosamente ordinato. Simbolo di vita in continuo sviluppo, in ascensione verso il cielo, esso evoca, in questo senso, il simbolismo della verticalità. Contemporaneamente rappresenta il carattere ciclico dell’evoluzione cosmica, morte e rigenerazione. L’albero mette in comunicazione i tre livelli del cosmo: quello sotterraneo, per le radici che scavano la profondità in cui affondano, la superficie della terra, per il tronco e per i rami e infine i cieli per i rami superiori e la cima attirata dalla luce del sole».

 

Redazione Avezzanoinforma


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