Cultura

La compagnia Il Teatrocco mette in scena “Ne jorne sarrà tutte diverse…te criti tu!”

La commedia è in due atti ed è scritta e diretta da Alessadro Barbonetti. Di seguito la trama ed i personaggi


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AVEZZANO. Il dialetto come straordinario mezzo espressivo, come patrimonio tutto da scoprire, conservare e diffondere. Il dialetto come valore primario da difendere e tramadare, luogo della memoria storica e risorsa culturale.

E’ in questa ottica di salvaguardia delle radici linguistiche che quest’anno la compagnia de “Il Teatrocco”, arricchita di nuovi interpreti tra cui spicca un talentuoso bambino di 11 anni, porterà sulla scena una commedia fresca, spontanea ed ingenua, scritta e diretta da Alessandro Barbonetti. Lo spettacolo, che si svolgerà oggi alle ore 17:30 nel Teatro dei Marsi, andrà in scena con la prima assoluta della nuova rappresentazione.

Nel gioco fantasmagorico delle gags e dei colpi di scena interni alla commedia, ognuno ritroverà un po’ di sé e nel sorriso di chi, a chiusura del sipario, “avrà capito il gioco”, troveranno equilibrio e composizione tutte le contraddizioni e le ansie dell’uomo contemporaneo.

 

La Trama

Metà degli anni Ottanta: in ospedale si incontrano tre anziani pazienti che saranno le vittime innocenti della malasanità rappresentata da: un primario assente; una dottoressa ignorante; un portantino che usa il suo ascendente sulla dottoressa per programmare inutili trasfusioni a pagamento a tutto vantaggio del suo parente donatore da cui riceverà un compenso; un prete opportunista, fratello di un “cassamortaro” per il quale procaccia affari usando la sua presunta vicinanza con Dio, suo “Principale”; e, per finire, una infermiera indolente che  scambierà le cartelle cliniche  per cui i tre malcapitati dovranno sottoporsi a operazioni  di cui non hanno bisogno.  Un’unica persona è al di fuori del meccanismo contorto e malato del sistema: l‘infermiera Rosina che cerca, per quanto può, di raddrizzare le storture di cui è testimone.

 

Personaggi

Liberato: paziente n° 22, simpatico e burlone, ha la moglie con la passione del gioco del lotto. Carmelino: paziente n° 23, umile e sottomesso nei confronti della moglie, arrogante e presuntuoso nei confronti degli altri.

Settimio: paziente n° 21, omone burbero, ma dal cuore... tenero che mostra soprattutto nei confronti del nipotino Alfredino.

Peppino: portantino, cognato del donatore per cui procaccia le trasfusioni.

Concettina: moglie di Carmelino, puntigliosa donna svizzera,  energica e dura con il marito, ma che si rivelerà debole nei confronti  del gioco.

Donato: persona squallida e senza scrupoli, sempre a caccia per speculare sulla malattia della povera gente .

Rosina: infermiera infaticabile, l’unica competente e onesta; nasconde un tenero segreto.

Assunta: infermiera indolente, confusionaria e affetta da stanchezza cronica.

Dottoressa: aiuto primario, ignorante e frivola, invaghita di Peppino.

Don Felice: il cappellano dell’ospedale, infimo prete che, instillando nei pazienti la paura della morte, estorce loro il consenso per affidare il funerale a suo fratello Antonio il cassamortaro.

Filomena: moglie di Liberato, giocatrice incallita, bugiarda adulatrice.

Filiberto: degente di un’altra stanza, sordomuto e con demenza senile.

Alfredino: nipote di Settimio, smaschera il male senza esserne ferito né contagiato; cerca nel nonno l’amore di cui si sente privato.