Attualità 06:00

Temporaneamente vietato l’uso di acqua a Strada 10 e 11, Borgo via Nuova, Incile e nucleo industriale

Il sindaco emana un’ordinanza per lo stop all’utilizzo di acqua potabile per usi diversi dal consumo umano


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AVEZZANO. Vietato temporaneamente l’uso di acqua per il consumo umano, se non previa bollitura, per i residenti di Strada 10, Strada 11, Borgo via Nuova, Borgo Incile e nucleo industriale, ad eccezione della L-Foundry.

 

I controlli di routine del Cam hanno infatti rilevato la “non conformità” dell’acqua. L’ordinanza del Comune di Avezzano è scattata in seguito alla comunicazione dell’ente gestore, che ha rilevato il superamento dei limiti di legge dei parametri microbiologici, e la successiva nota della Asl n.1 provinciale.

 

L’assessore all’ambiente, Roberto Verdecchia, ha sollecitato il gestore del servizio idrico a «un tempestivo intervento per il ripristino della normalità operativa», assicurata dall’ingegner Venturini in tempi brevi. Occorrerà ora attendere il risultato delle nuove analisi previste nei prossimi giorni.

 

Nel pomeriggio di ieri il Comune di Avezzano aveva emanato anche un’ordinanza per lo stop immediato “all’utilizzo dell’acqua potabile per motivi diversi dal consumo umano, in particolare per innaffiare orti o giardini, lavare autoveicoli o per altre attività simili”.

Il provvedimento del sindaco Giovanni Di Pangrazio, arrivato a seguito dell’allarme lanciato dal Cam sulla “sofferenza” delle sorgenti idriche per l’eccessivo assorbimento di acqua, punta ad alleggerire l’emungimento anomalo di acqua dalle reti di distribuzione per salvaguardare le sorgenti anche in vista della stagione estiva quando il consumo aumenta anche per l’arrivo dei turisti.

 

«Limitare lo spreco di un bene indispensabile non illimitato qual è l’acqua» sottolinea il primo cittadino «è necessario e utile sia per evitare di rimanere con i rubinetti a secco in piena estate sia per non creare impatti negativi a tutte quelle attività e quei piccoli imprenditori che traggono linfa vitale dal turismo».

 

L’ordinanza emessa da Di Pangrazio contempla la possibilità di deroga «per il solo personale dipendente del Comune, espressamente autorizzato, qualora l’uso dell’acqua potabile si renda necessario e inderogabile per garantire la salvaguardia del bene pubblico».

 

Sul rispetto del divieto d’uso dell’acqua per motivi diversi dal consumo umano vigileranno gli agenti della Polizia locale e delle altre forze di polizia: per i trasgressori l’ordinanza prevede una sanzione amministrativa variabile tra i 50 e i 300 euro. (Mc.dB.)