CIVITELLA ROVETO. «Mi piacerebbe sapere quanto tempo bisogna aspettare prima di ricevere una risposta dalla Procura Regionale della Corte dei Conti per un esposto inoltrato il 17 agosto del 2010, praticamente quattro anni fa». È quanto dichiara Pierluigi Oddi, capogruppo di minoranza al Comune di Civitella Roveto, in merito alla segnalazione che inoltrò alla Corte dei Conti nel 2010 e che riguardava la situazione dell’affidamento in gestione degli impianti sportivi del centro rovetano.
Oddi, insieme agli allora consiglieri di minoranza, denunciava alla Corte che il contratto per la gestione degli impianti era stato disatteso in diversi punti, a cominciare dal fatto che la società affidataria lasciò dopo il primo anno. «All’iniziale società che stipulò il contratto» spiega infatti il capogruppo «nonostante l’espresso divieto, ne subentrò un’altra, mai ratificata dall’amministrazione comunale, guidata allora dal sindaco Sandro De Filippis. Il Comune ha pertanto permesso che qualcuno gestisse gli impianti “sine titulo”, quando, invece, era un’altra la società che aveva risposto alla gara di appalto. La seconda organizzazione, tra l’altro, non solo non era consorziata con la prima, ma non era stata neanche costituita al tempo dell’aggiudicazione». Nel loro esposto, i quattro consiglieri evidenziavano come l’assenza di un contratto con la nuova società abbia poi pregiudicato l’intero processo sul mancato pagamento del canone. Il giudice preposto, infatti, non ha potuto pronunciarsi sulla risoluzione del contratto e sulla condanna al risarcimento dei danni per il mancato pagamento, né ha potuto emettere una sentenza di condanna nei confronti della società per il rilascio degli impianti. «Il Comune» chiarisce ancora Oddi «non solo non ha mai riscosso l’affitto, ma, addirittura, per i primi anni, ha anche anticipato le spese per l’energia elettrica mai rimborsate. Ha poi subito un ingentissimo danno economico anche per il recupero degli impianti che sono stati lasciati in un totale stato di abbandono, per non parlare del danneggiamento causato dalla rimozione, del tutto arbitraria, del costosissimo telo della copertura della piscina. Le somme si aggirano intorno ai 107 mila euro, più gli interessi, con l’aggravio delle spese legali». «Il tutto» prosegue «nell’assoluta indifferenza degli amministratori e degli uffici tecnici, insieme all’evidente mancato rispetto delle norme. Solo dietro le nostre pressioni, i vari comizi e le vigorose proteste, infatti, dopo ben otto anni il Comune ha emesso un’ordinanza di sfratto, dimostrando che si poteva fare e che, in tutti quegli anni, l’amministrazione si era semplicemente disinteressata alla questione».
«I fatti quindi» aggiunge il capogruppo «sono davvero gravi. Per questo, nel 2010, abbiamo chiesto alla Corte dei Conti di effettuare i dovuti accertamenti per verificare le precise responsabilità per questa anomala gestione, adottare tutti i provvedimenti necessari ed individuare quali, tra i soggetti coinvolti, siano da ritenersi responsabili di questo grave danno economico. Non è giusto che siano i cittadini di Civitella a dover pagare. Al contrario, è assolutamente necessario accertare le singole e precise responsabilità di ognuno». «Sono passati quattro anni dall’esposto indirizzato alla Corte dei Conti e ancora tutto tace. Due anni fa» conclude Oddi «ho inviato un’ulteriore richiesta per conoscere lo stato della procedura. La Corte mi ha risposto che la vertenza era in corso di istruttoria. Era il 3 aprile del 2012, è possibile che l’istruttoria non sia ancora terminata?».