Attualità 06:30

I cinque “ribelli” a D’Alfonso: sulla Powercrop devi rivedere l’iter autorizzativo

"L'impianto a biomasse potrebbe aumentare i problemi e i rischi per l’ambiente e la salute dei cittadini"


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I cinque consiglieri comunali “ribelli” di Avezzano chiamano in causa il governatore D’Alfonso sulla questione Powercrop. Mario Babbo, Crescenzo Presutti e Gianfranco Gallese di “Per Avezzano” ed Emilio Cipollone e Stefano Chichiarelli dell’Udc, non hanno mai nascosto di essere contrari alla realizzazione dell’impianto e chiedono al presidente della Giunta regionale di riesaminare il procedimento autorizzativo.

«L’iter autorizzativo è da rivedere totalmente – così i cinque - le misure cautelari applicate a uno dei protagonisti del procedimento del Via, il super dirigente regionale Antonio Sorgi, nell’ambito di un’inchiesta su presunte turbative in una gara d’appalto a Francavilla, riaccendono i riflettori sul contestatissimo impianto a biomasse che dovrebbe sorgere a Borgo Incile».

Ci tengono a ribadire il principio di non colpevolezza ma confermano «l’assoluta contrarietà alla realizzazione dell’insediamento dannoso per l’ambiente e inutile per l’economia del territorio poiché in aperto contrasto con la vocazione agricola, turistica e culturale della Marsica. Per questi motivi chiediamo una nuova verifica dell’iter procedurale in particolare sul parere favorevole rilasciato dalla commissione di valutazione d’impatto ambientale».

L’impianto a biomasse che dovrebbe sorgere a Borgo Incile prevede una potenza termica di oltre 93 megawatt e, concludono i “ribelli”, «potrebbe aumentare i problemi e i rischi per l’ambiente e la salute dei cittadini in un’area già a forte incidenza di malattie».

Con queste motivazioni chiedono a D’Alfonso chiarezza assoluta «sulle tante lacune evidenziate a più riprese nel corso dei vari incontri e non tenute nella giusta considerazione».

 

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