Lavoro

Garanzia Giovani in Abruzzo, imprese grandi assenti

La denuncia della CGIL: a fronte di quasi 10mila iscritti al programma, dalle aziende solo 300 offerte di lavoro


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ABRUZZO. Sono quasi 10 mila i giovani iscritti in Abruzzo al programma Garanzia Giovani. Un dato cresciuto notevolmente nell’ultimo periodo grazie all’impegno e alle iniziative messe in atto da più soggetti (sindacati, associazioni datoriali, Regione, istituzioni) e al lavoro straordinario svolto dai Centri per l’impiego, all’interno dei quali ci sono molti indispensabili operatori precari ai quali a dicembre scadrà la proroga del contratto, e tutto ciò mentre la Legge di stabilità in discussione non prevede risorse per una loro eventuale proroga o stabilizzazione.

 

«Il dato dei circa 10 mila» spiega Sandro Giovarruscio dalla segreteria regionale della CGIL «diventerà definitivo quando saranno realizzati i profili dei giovani e i patti di attivazione con gli stessi ragazzi, nonché sarà conclusa la verifica definitiva dei requisiti di accesso. A questo proposito va ricordato che possono partecipare al programma tutti i giovani dai 18 ai 29 anni cosiddetti neet, ovvero che non studiano e non lavorano». «Le vere assenti dal programma Garanzia Giovani» denuncia il sindacalista «sono finora le imprese, in quanto, a fronte di questo elevato numero di iscrizioni ci sono soltanto 300 offerte di lavoro da parte delle aziende. Deve essere quindi chiaro a tutti che il progetto realizzerà i suoi obiettivi solo se ci sarà una convinta adesione da parte del mondo imprenditoriale, poiché l’obiettivo principale di Garanzia Giovani è quello di accrescere l’occupabilità dei giovani e creare vere opportunità di lavoro». «Inoltre» aggiunge «alle aziende forse sfugge che la possibilità di arricchire le competenze e le conoscenze dei giovani è una ricchezza che andrà a beneficio dell’intero sistema economico e sociale abruzzese».

 

«A conferma della nostra preoccupazione» commenta ancora Giovarruscio, responsabile del mercato del lavoro e della previdenza «ricordiamo che i primi bandi, sia regionali che nazionali, hanno avuto una scarsa adesione da parte delle imprese: si pensi che al bando relativo al “Bonus occupazionale” sono seguite richieste per soli due giovani. In tale contesto è necessario anche che la Regione acceleri la pubblicazione degli altri bandi, a partire da quelli sui tirocini formativi».

 

«Al presidente D’Alfonso» conclude «chiediamo quindi un intervento diretto nei confronti degli imprenditori affinché capiscano finalmente l’importanza del progetto, che va reso operativo e velocizzato anche con l’attuazione concreta del protocollo d’intesa firmato tra la Regione, le organizzazioni degli imprenditori e i sindacati. Sarebbe infine un grave errore non utilizzare le risorse certe a favore dei giovani (31,5 milioni di euro) in una regione nella quale la disoccupazione giovanile ha superato il 43%».

 

Redazione Avezzano Informa