Attualità 06:00

L’Associazione Nazionale Carabinieri Valle Roveto festeggia la Virgo Fidelis

Il vicepresidente Campea: “Portare la divisa per noi Carabinieri significa vivere una vocazione che si protrae anche quando non si è più in servizio”


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BALSORANO. L’Associazione Nazionale Carabinieri Valle Roveto ha commemorato, a Balsorano, la festività della Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri.

Dopo il raduno, tutti gli associati si sono ritrovati nella chiesa della Santissima Trinità per la Santa Messa celebrata da don Silvano Casciotti e da padre Alexander Moreno Infante, membro dell’Associazione.

A conclusione della cerimonia è stata recitata la preghiera alla Virgo Fidelis e ne è stato cantato l’inno dalla schola cantorum di Balsorano, diretta dal maestro Franco Casciotti, con la partecipazione straordinaria del flicorno soprano del maestro Roberto Cofini.

 

Alla festa hanno partecipato anche il Comandante della Stazione Carabinieri di Balsorano, maresciallo Giovanni Santabarbara, il consigliere del Comune rovetano Romina Margani e tutti i membri dell’Associazione, tra i quali la Medaglia d’Argento al valore militare appuntato Antimo De Crescenzo, i soci benemeriti Angelo Di Paolo e Corrado Palma.

 

«Possa la Vergine Maria» ha affermato nel suo saluto iniziale il maresciallo Francesco Campea, vicepresidente dell’Associazione che coinvolge tutti i Comuni rovetani «accompagnare la nostra vigilanza, consigliare il nostro dire, animare la nostra azione, sostenere il nostro sacrificio, infiammare la nostra fede». «Fede alla promessa» ha aggiunto «come sentiva nel cuore il Carabiniere Franco Corradi di Morrea-San Vincenzo Valle Roveto, Medaglia d’Oro al valor civile, al quale la nostra Associazione è intitolata, come sentiva nel cuore il vice brigadiere Salvo D’Acquisto, come sentiva nel cuore il Carabiniere Alberto La Rocca e come sentivano nel cuore numerosi altri Carabinieri meno conosciuti; storie queste che fanno vera la frase attribuita alla Benemerita “nei secoli fedeli”». «Oggi, con questa ricorrenza» ha concluso Campea «abbiamo inteso rinnovare la nostra fedeltà a Dio e al nostro servizio di uomini e donne in divisa, ben sapendo che portare la divisa per noi Carabinieri significa vivere una vocazione che si protrae anche quando non si è più in servizio». (Mc.dB.)

 

FOTO SEVERINO ALESSANDRO