Cronaca 06:00

Sei gli incidenti nel Fucino in poco più di due anni

Il presidente Del Corvo: “Il problema è drammatico, ma dalla Regione nessuna risposta”


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ORTUCCHIO. Dopo il tragico incidente di ieri sulle strade del Fucino, nel quale ha perso la vita Marco Di Nicola, 51enne di Avezzano che, a bordo del suo fuoristrada, è finito in un canale profondo quasi quattro metri, mentre andava a lavoro, parla il presidente della Provincia Antonio Del Corvo: «È un problema drammatico, per risolverlo abbiamo da tempo chiesto alla Regione finanziamenti straordinari per mettere in sicurezza la strada intorno a Telespazio, molto pericolosa per la presenza di canali. Ma la risposta sia dell’ex presidente Chiodi, sia di D’Alfonso non c’è stata».

 

«Quel tratto di strada non è provinciale» prosegue il presidente, sottolineando che anche i vertici di Telespazio, di cui Di Nicola era dipendente, hanno scritto più volte alle istituzioni, «per quanto ci riguarda abbiamo messo in sicurezza con un finanziamento di circa 10 milioni di euro la SS20 Avezzano-San Benedetto, che taglia da est a ovest la piana del Fucino, sul tratto nelle vicinanze di Telespazio abbiamo preso impegni con i sindaci, alla Regione abbiamo anche chiesto di poter utilizzare le economie sugli interventi sulle strade ma ci è stato risposto che serve il collaudo. Bisogna intervenire sollecitamente perché ci sono stati troppi morti».

 

Sono sei infatti le persone decedute dal 2012 ad oggi a seguito di incidenti stradali nei canali di irrigazione del Fucino e cinque quelle fortunatamente tratte in salvo.

 

Il 13 ottobre 2012, a San Benedetto dei Marsi, un’intera famiglia, marito, moglie e bimbo di cinque anni, finisce con un’auto in un canale e viene tratta in salvo da un clandestino, Adoiou Abderrahim, divenuto in pochi giorni il “marocchino-eroe”.

Neanche due mesi dopo, il 4 dicembre 2012, ad Ortucchio, il giovane Alessandro Giancarli, di 23 anni, viene ritrovato morto nella sua automobile finita in un canale, a 300 metri dalla sede di Telespazio. Giancarli, che si stava recando al lavoro, era precipitato nelle acque del canale a causa del ghiaccio presente sul fondo stradale.

L’11 luglio 2013, a Pescina, l’imprenditore marsicano Carlo Ranalli, di 58 anni, titolare di un distributore di benzina e di autolavaggio, muore finendo con il suo trattore in un altro canale, mentre era intento a caricare dell’acqua per irrigare.

Il 12 marzo 2014 è la volta dell’80enne Fortunato Onofri, di Gioia dei Marsi che ha perso la vita dopo essere finito con la sua auto in un canale. Con lui viaggiavano due donne, la moglie e la nipote, entrambe tirate fuori dall’acqua da un operaio che stava transitando sulla strada in quel momento.

Il 16 marzo 2014, infine, due marocchini vengono trovati morti in una macchina finita in un pozzo per la raccolta delle acque a Cerchio. Ad avvertire le forze dell’ordine è un passante che nota l’auto nel canale di irrigazione vicino ad un impianto fotovoltaico. (Mc.dB.)