Attualità 06:30

Riunione al Cam per le criticità causate dal nuovo depuratore

Scipioni, presidente dei giovani agricoltori di Confagricoltura: “Occorre intervenire per evitare che tremila ettari di terreni rimangano senza irrigazione”


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AVEZZANO. Fissata, per il 5 febbraio al Cam, la riunione chiesta da Confagricoltura L’Aquila per esaminare alcune criticità derivanti dall’apertura del nuovo depuratore di Avezzano. All’incontro parteciperanno il Commissario dell’Arap Consorzio Nucleo Industriale, il Presidente del Consorzio di Bonifica, e l’Amministratore Delegato del Cam.

 

«Occorre intervenire rapidamente applicando gli accordi tra il Consorzio di Bonifica e il Consorzio per il nucleo industriale per evitare che 3 mila ettari di terreni del Fucino situati all’interno delle strade 3, 5, e parte di strada 10 rimangano senza acque di irrigazione» afferma Claudio Scipioni, presidente dei giovani agricoltori di Confagricoltura L’Aquila, il quale chiarisce che, con la messa in funzione del nuovo depuratore di Avezzano, tutte le acque vengono convogliate verso fosso 2 e, dopo un breve tragitto, finiscono direttamente all’incile. Il dirottamento delle acque verso il nuovo depuratore impedisce, di conseguenza, di alimentare fosso 3 dal quale gli agricoltori prelevavano le acque per irrigare i terreni situati all’interno di un vasto comprensorio dove operano un centinaio di aziende agricole. L’attuale canale, inoltre, fa notare ancora Scipioni, si è dimostrato insufficiente ad accogliere tutte le acque di pioggia provenienti dalla città di Avezzano tanto che nel mese di dicembre si sono verificati degli allagamenti nei terreni limitrofi.

 

«In sede di approvazione dell’opera» prosegue poi «il Consorzio per il nucleo industriale si era impegnato a predisporre una condotta di ritorno verso il fosso 3, opera effettivamente realizzata. Tuttavia la mancanza del sistema di pompaggio non consente di ripristinarne il flusso. Abbiamo chiesto agli enti interessati un incontro perché non possiamo programmare le coltivazioni. In assenza di certezza non potremmo seminare gli ortaggi e dobbiamo ripiegare verso colture più povere con gravi danni per le nostre aziende e per l’occupazione, dobbiamo, poi, evitare lo scavo di nuovi pozzi da parte degli agricoltori».

 

«Speriamo che l’Arap garantisca la sua presenza» aggiunge Stefano Fabrizi, direttore di Confagricotura L’Aquila «sono già saltate tre riunioni e non vogliamo essere costretti, come lo scorso anno, a manifestare con i trattori per costringere questo Ente ad assumersi le proprie responsabilità».

 

Redazione Avezzano Informa


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