Attualità 15:10

La più grande opera di ingegneria idraulica: la Marsica, una terra mitica dall'identità ancora sconosciuta

La Marsica, quindi, le meraviglie di una terra mistica, e il Lago Fucino, il grande mare tra i monti trasformato poi in una delle Conche più fertili d'Italia


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AVEZZANO. “Vedete bene che valeva la pena deviare di poche miglia il cammino per ammirare un'opera che l'antichità, se avesse saputo compierla, avrebbe chiamato l'ottava meraviglia del mondo”.

 Si era espresso così lo scrittore e drammaturgo francese, Alexandre Dumas, a conclusione di un viaggio meraviglioso intrapreso nel nostro territorio e poi raccontato nella sua opera “La Marsica e il Fucino in una cronaca di viaggio di metà Ottocento”.

 

La Marsica, quindi, le meraviglie di una terra mistica, e il Lago Fucino, il grande mare tra i monti trasformato poi in una delle Conche più fertili d'Italia.

E' stato questo il filo conduttore del convegno “Dalla medicina officinale a quella computerizzata. Percorso storico–culturale di duemila anni attraverso la Marsica”, organizzato dal dottor Sergio Iarussi, responsabile del reparto di Ortopedia dell'ospedale di Avezzano, ieri pomeriggio alle 17:00 nell'Auditorium “Fermi” di Celano.

 

Molte le personalità e gli specialisti seduti al tavolo dei lavori, a partire dal Prof. Leonardo Saviano, Università Federico II di Napoli, intervenuto sull'Introduzione alla storia della Marsica, l'Ing. Attilio Francesco Santellocco, con un excursus sulla Guerra dei Marsi per i diritti sociali, Bellum Marsicum , il Prof. Giuseppe Grossi, con una lezione sulla trasformazione dall'Emissario romano all'Emissario Torlonia (I – XIX ac), la dottoressa, Arch. Silvia Iarussi, con gli aspetti architettonici dei cunicoli e l'autore del romanzo “Polvere di lago”, Francesco Proia.

 

Il convegno, presentato da Luca Di Nicola, ha messo in luce tutti gli aspetti che hanno caratterizzato la Marsica e il suo popolo, i progressi economici dopo il prosciugamento del lago e la ricostruzione delle vicende belliche.

 

“Sono molto legato alla Marsica, l'ho frequentata per molto tempo” ha dichiarato il Prof. Saviano “la Marsica è una terra piena di storia, una terra che ha dato tanto e che ancora darà. Ora vivo in Francia e mi domando continuamente perché l'identità marsicana sia così poco conosciuta avendo rappresentato un momento fondamentale, una nuova frontiera come il Far West, anche sotto i grandi imperatori romani”.

 

I Marsi affianco a Roma in ogni battaglia, dunque: non a caso la famosa citazione “Nec sine Marsis, nec contra Marsos, triunphari posset” è passata alla storia proprio ad indicare la grande moltitudine di guerrieri di cui l'esercito romano ebbe bisogno.

 

“Ho sempre avuto una grande passione per la storia della nostra terra” ha raccontato Francesco Proia “ed ho sempre pensato ai grandi miti su di essa. Ciò che ho sempre avuto in mente per 20 anni  è diventato romanzo due anni fa e sono molto contento perché abbiamo una storia dietro così grande da non poter permettere che resti sepolta”.

 

Al termine del convegno anche il sindaco Giovanni Di Pangrazio si è espresso con parole di ringraziamento nei confronti del dottor Iarussi.

“Riuscire a svolgere queste operazioni di volontariato per me è mettersi in gioco. Il convegno organizzato da Iarussi, che domani continuerà in forma privata con la parte medica, dà un segnale di come anche la sanità pubblica provi a reagire al crollo.” ha dichiarato Di Pangrazio “Dipende da noi riuscire a dimostrare che il nostro territorio abbia qualcosa di bello e di unico, vedo con piacere che sono presenti rappresentanze d'Abruzzo e di tutta l'Europa. Dobbiamo essere uniti per l'Abruzzo e dimostrare il suo valore al mondo intero”.

 

Questa mattina il convegno è proseguito, a porte chiuse, con la parte riguardante la medicina computerizzata ed interventi “Live”, nella sala convegni dell'ARSSA.

 

Claudia Cardilli

 

 


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