AVEZZANO. Uno dei centri di punta per la cura dell’ictus cerebrale è risultato essere proprio il presidio marsicano.
A confermarlo, il congresso nazionale dell’Iso, Italian Stroke Organization, svoltosi a Firenze, il quale ha decretato tra i migliori specialisti nella cura dell’ictus proprio i medici del reparto diretto dal Prof. Antonio Carolei, nominando quest’ultimo alla guida dell’Iso.
Il prof. Carolei, che resterà in carica per 3 anni (2015-2018), sarà così “l’ambasciatore” ai più alti livelli italiani della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila.
La nomina di Carolei evidenzia un esplicito riconoscimento del lavoro svolto negli ultimi anni dal presidio ospedaliero della Marsica, dove opera un centro per il trattamento dell’ictus cerebrale, nell’ambito della Neurologia, che ogni anno guadagna posizioni di rango sia per l’alto livello delle cure sia per le sofisticate metodiche terapeutiche.
La stroke unit da diversi anni pratica la trombolisi, che consiste nella somministrazione di farmaci per endovena in grado di sciogliere il coagulo di sangue (appunto, il trombo) che ostruisce le arterie, impedisce al sangue di affluire al cervello e provoca l’ictus. Questo impegnativo trattamento, riservato a casi accuratamente selezionati, richiede strutture ospedaliere di elevato livello, professionalità spiccate ed ampia esperienza.
La stroke unit dell’ospedale di Avezzano ha perfezionato progressivamente l’efficacia di questo tipo di terapia, riuscendo a trattare con la trombolisi una percentuale molto più alta di quella indicata dalla letteratura nazionale della disciplina.
Risultati raggiunti in virtù di un lavoro di squadra che può contare, oltre al prof. Carolei nel ruolo di guida, sui medici Berardino Orlandi, Federica De Santis e Francesca Notturno, sugli specializzandi e sullo staff di infermieri e ausiliari. Da oltre 3 anni, peraltro, la stroke unit di Avezzano mette in atto, per l’ictus ischemico acuto, una delle terapie all’avanguardia nel settore, basata su quello che tecnicamente si chiama l’attivatore tissutale del plasmogeno (rtPA, dal nome della sostanza iniettata). Una metodica attuata sia per via endovenosa sia per via endovascolare (con catetere), facendo arrivare il farmaco direttamente nell’arteria cerebrale. Quest’ultima modalità operativa, assai complessa e di grande delicatezza da attuare entro 6 ore dai primi sintomi, è affidata alla radiologia interventistica, diretta dal dr. Giovanni Passalacqua, affiancato dai suoi collaboratori medici Pietro Filauri e Marco Doddi.
“La mia nomina a presidente nazionale dell’Iso”, ha dichiarato il prof. Carolei, “è un riconoscimento del lavoro d’équipe svolto all’ospedale di Avezzano che, oltre al prioritario beneficio diretto del paziente, favorisce una riduzione dei costi sociali e sanitari per una patologia come l’ictus che è la terza causa di morte e la prima di invalidità”.
Redazione Avezzano Informa