L’AQUILA. Una fiaccolata composta e commossa ha ricordato, a sei anni di distanza, le 309 vittime che persero la vita a causa del terremoto che il 6 aprile del 2009 colpì L’Aquila. Tantissime le persone che, nonostante il freddo pungente, hanno animato il corteo, ma assenti, per la prima volta da cinque anni, i rappresentanti del Governo.
Un’assenza giustificata dal sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente che ha dichiarato: «Ho invitato alla commemorazione Delrio e la De Micheli che però mi hanno telefonato per scusarsi della loro assenza per impegni improrogabili, complice anche la concomitante ricorrenza della Pasqua». A rappresentare il parlamento le due senatrici aquilane, Enza Blundo (M5S) e Stefania Pezzopane (PD), la quale ha affermato: «La via crucis degli aquilani, che cade con la ricorrenza di Pasqua, ci aiuta per una resurrezione che ancora tarda, tra cose positive e ancora tanto dolore e tante difficoltà».
Oltre all’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio, neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e al sottosegretario all’Economia con delega alla ricostruzione Paola De Micheli, Cialente ha rivelato di aver invitato anche l’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio, l’avezzanese Gianni Letta, incaricato di seguire l’emergenza e la prima ricostruzione, all’epoca dei fatti con il Governo Berlusconi. Anche lui, però, ha spiegato il sindaco, si è scusato per non aver potuto onorare l’invito. Assente poi il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, rappresentato dall’assessore Antonio Mazzocca.
Quella che ha sfilato all’Aquila nella notte tra domenica e lunedì è stata una fiaccolata silenziosa, ma comunque polemica. Il corteo è stato infatti aperto da uno striscione portato da alcuni familiari delle vittime con lo slogan “Il fatto non sussiste ma uccide” (foto Ansa), in riferimento alla sentenza della Corte d’Appello che ha assolto sei dei sette componenti della Commissione Grandi rischi.
In 10 mila hanno raggiunto il cuore del centro storico dell’Aquila, piazza Duomo ancora ferita dal terribile sisma. Qui il momento più toccante e doloroso con la lettura dei nomi delle 309 vittime, accompagnata da 309 rintocchi delle campane della chiesa di Santa Maria del Suffragio, conosciuta come la chiesa delle “Anime Sante”.
Tanta la partecipazione anche alla Messa, seguita al corteo e celebrata nella chiesa di San Giuseppe Artigiano dall’arcivescovo Giuseppe Petrocchi il quale ha invitato gli aquilani ad essere i protagonisti della ricostruzione dal momento che, negli anni a seguire, si deciderà il destino dei prossimi 50 anni dell’Aquila e quindi la vita delle future generazioni.
Molto significativa anche la testimonianza del presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio. «È un momento struggente, doloroso, straziante» ha commentato «ma bisogna pensare al futuro con positività, con grande forza e fiducia. Lo Stato sta facendo la sua parte, siamo in una fase di svolta, tutti insieme, in particolare istituzioni e cittadini, si deve reagire. La Regione ci vuole essere».
In corteo anche i rappresentanti di associazioni nate dopo altre tragedie, quali quella di Viareggio e della ThyssenKrupp. Associazioni riunite in un coordinamento che si è riunito all’Aquila per mettere a punto il programma di un convegno nazionale su legalità e giustizia, che dovrebbe svolgersi a Roma.
«Credo che il clima sia cambiato. Il dolore oggi viene vissuto in modo più raccolto» ha commentato il primo cittadino aquilano «anche se per questa occasione ha influito la concomitanza delle festività pasquali. Ma la commemorazione del 6 aprile deve diventare sempre di più un momento della storia di questa città. La presenza di persone come il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, e di altre figure istituzionali regionali come quella del presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, è un bel segnale. Non mi aspettavo la presenza di rappresentanti del governo nazionale per via della Pasqua».
All’Aquila, comunque, sono partiti i preparativi per accogliere il presidente Matteo Renzi. Una visita, la sua, più volte annunciata dai vertici regionali del Partito Democratico, ma non ancora avvenuta. A tal proposito, lo scorso venerdì Cialente ha annunciato che lo staff del premier ha telefonato alla segreteria del sindaco per chiedere di accelerarne l’organizzazione sottolineando che a breve verrà comunicata la data.
Renzi intanto ha affidato ai social network il suo commento sull’anniversario del terremoto aquilano. Un lungo post in cui ha sottolineato che il ruolo della politica è quello di dare quelle risposte che si attendono da molto, facendo il possibile perché L’Aquila torni a vivere. Poi una serie di cifre stanziate per la ricostruzione dal suo governo, le misure più rigorose contro l’infiltrazione criminale e la piena informazione dei cittadini, per dare conto a tutti di come vengano spese le risorse pubbliche. Infine la promessa di open data su tutti i dati della ricostruzione perché non c’è controllo più efficace di quello dell’opinione pubblica.
Migliaia i commenti di risposta, soprattutto di aquilani che chiedono al presidente di visitare la città e rendersi conto di persona di quanto ancora si debba fare per L’Aquila. (Mc.dB.)