Cronaca

Alimenti contraffatti in Marsica, l’onorevole Mongiello: “Il Comune di Cerignola si costituisca parte civile”

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AVEZZANO. Avevano trasformato un fabbricato rurale nel Fucino in un laboratorio abusivo in cui venivano confezionate olive in salamoia e conserve vegetali senza rispettare alcuna norma igienico sanitaria. Gli alimenti, prodotti illegalmente, venivano poi etichettati con la denominazione di un’inesistente ditta di Cerignola (Foggia). A scoprire l’illecito i Nas di Pescara insieme ai Carabinieri di Avezzano che hanno sequestrato il laboratorio clandestino e 15 tonnellate di alimenti in cattivo stato di conservazione, per un valore di due milioni di euro.

 

A parlare dell’accaduto anche l’onorevole Colomba Mongiello, vicepresidente della commissione parlamentare anti contraffazione. «I contraffattori sono costantemente all’opera e danneggiano tanto i consumatori che i territori in cui si produce qualità e tipicità» ha dichiarato Mongiello, che ha poi aggiunto: «sembra che i militari, ai quali va il mio più sentito ringraziamento istituzionale, si siano trovati in un laboratorio degli orrori alimentari: cibo avariato, prodotti mal conservati, muffa e sporcizia. La considerevole quantità della merce sequestrata ed il suo valore rendono chiara l’idea di quali e quanti interessi si muovano nel sottobosco della contraffazione alimentare, spesso utilizzata per immettere sul mercato rimanenze di magazzino e scarti di produzione».

Onorevole Mongiello.jpg«Ad aggravare la condotta dei proprietari dell’impianto sequestrato nella Marsica» ha concluso la vicepresidente (nella foto) «c’è la falsa etichettatura di olive provenienti da Cerignola, da un territorio noto praticamente in tutto il mondo per la qualità, la salubrità e la bontà delle “olive belle”. Suggerisco al sindaco Giannatempo di Cerignola di valutare la costituzione di parte civile del Comune qualora dovesse aprirsi un procedimento penale perché il territorio e le centinaia di produttori e commercianti onesti di quell’area produttiva meritano di essere difesi dall’intera comunità».

 

Dopo l’esecuzione del decreto di perquisizione, emesso dalla Procura della Repubblica di Avezzano, sono stati sequestrati anche due immobili, adibiti a laboratorio e deposito, le attrezzature per il confezionamento, le 15 tonnellate di alimenti tra olio extra vergine di oliva, di semi di girasole, di palma, olive in salamoia, frutta secca, conserve vegetali, pesce essiccato e un veicolo. I Carabinieri hanno poi confiscato diverse centinaia di etichette, il materiale per il confezionamento e la documentazione che proverebbe che lo stabilimento riforniva alcune attività commerciali della zona. Inoltre, all’esterno del capannone, esposti a tutti gli agenti atmosferici, sono stati rinvenuti anche alcuni contenitori di plastica pieni di olive ricoperte di muffa che venivano addolcite con le acque di alcuni pozzi della zona e poi confezionate con le false etichette.

 

Tre i denunciati: il proprietario degli immobili e due complici, con l’accusa di frode in commercio e detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione. (Mc.dB.)