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L'Amore Criminale, il libro di Matilde D'Errico. Fiaschetti “Che la scuola veicoli un messaggio d'amore e non di dolore ai giovani”

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AVEZZANO. «La famiglia ammazza più della mafia». Si apre così, con questa frase, il libro di Matilde D'Errico “L'Amore Criminale”, una raccolta di storie vere, di storie di vittime dove a parlare sono i fatti, portate in luce attraverso il programma televisivo di cui è autrice e regista, in onda su Rai3, Amore Criminale.

 

Ogni tre giorni, in Italia, un uomo uccide una donna. La uccide nonostante sia sua moglie, sua figlia o una sua ex. La uccide perché é sua moglie, sua figlia o una ex. Donne uccise per rabbia, per gelosia, per orgoglio. Donne, vittime, troppo silenziose, educate ad una folle rassegnazione che le spinge a non denunciare chi abusa di loro.

 

E in clima di denuncia sociale, di rivalsa per chi comincia a sentirsi inferiore, ma anche di profondo rispetto per ognuna di queste vittime, si è svolta questa mattina alle 11:30 nella Sala Consiliare del Comune, la presentazione del libro, promossa dalla Commissione delle Pari Opportunità di Avezzano, con il presidente Avv. Adele Fiaschetti, e dal Comune di Avezzano.

 

A fare gli onori di casa, il sindaco Giovanni Di Pangrazio, che ha ringraziato tutti i presenti per essere intervenuti in un incontro dalle tematiche così delicate e che ha raccomandato di ripartire dal basso e di agire in maniera sinergica per costruire una società migliore in cui operano persone migliori. Ha continuato, il primo cittadino, a toccare temi che riguardano da vicino i più giovani, come l'utilizzo preoccupante dei social network che sta riducendo la comunicazione e l'utilizzo della parola.

 

Un libro che ha il coraggio di raccontare storie vere, quello della D'Errico, di donne che muoiono perché sono sole, silenziose. Un libro che ha il coraggio di testimoniare quando l'Amore si trasforma in un crimine.

 

Presenti all'incontro, il vice sindaco Boccia, il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Avezzano, Avv. Sandro Ranaldi, l'Avv. Leonardo Casciere, il Sostituto Procuratore Dott. Maurizio Cerrato, la Commissione delle Pari Opportunità di Avezzano, l'attore Corrado Oddi con la lettura di alcuni brani tratti dal libro e numerose Istituzioni. A coordinare la presentazione, la giornalista Orietta Spera. 

 

Amore Criminale è un programma estremamente complesso al quale mi sono avvicinata con grande rispetto” ha esordito Adele Fiaschetti “mi sono occupata di questa tematica perché credo che sia un tema dal quale abbiamo il dovere di non distaccarci. Non possiamo chiudere gli occhi, io credo che questo sia solo l'inizio di un cammino, ma i giovani soprattutto devono essere sensibilizzati all'amore e non al dolore. E in questo credo che la scuola debba fare da maestra, provando ad essere il veicolo giusto per diffondere il messaggio”.

 

Intensi gli interventi degli avvocati Ranaldi e Casciere che hanno parlato di violenza dal punto di vista giuridico, ricostruendo femminicidi accaduti anche nel nostro territorio.

 

Le donne sono le vittime e quando noi iniziammo il programma decidemmo di non dare parola agli autori dei delitti” è intervenuta l'autrice D'Errico “ Da quella che è la mia esperienza, posso dire che la violenza sulle donne è trasversale, non si parla di Nord e Sud, né di estrazione culturale e sociale. Il linguaggio e la scelta della violenza appartiene a tutti. Gli uomini violenti sono dei grandissimi manipolatori psicologici, sono uomini molto bravi a cogliere quelle che sono le ferite interiori di una donna”.

 

Uomini manipolatori, quindi, capaci di perpetuare proprio sulle debolezze femminili la loro violenza. Ma ci sono campanelli d'allarme, campanelli che la vittima non sempre è in grado di vedere o sentire perché il meccanismo di violenza su di essa viene esercitato piano piano e la donna, nella maggior parte dei casi, perde lucidità.

 

Un libro questo” ha concluso l'autrice “che racconta ciò che resta sempre ai margini della società e che la televisione generalmente rifiuta. Un libro che parla di un amore malato, di un amore che uccide, di vite spente improvvisamente e dagli epiloghi drammatici”.

 

Claudia Cardilli 

 


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