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#exportiamoabruzzo: l’Abruzzo va di scena all’Expo

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MILANO. Da oggi e fino al 5 luglio, all’Expo di Milano Coldiretti porta in scena l’Abruzzo con produttori e prodotti d’eccellenza. Un tripudio di colori, sapori e profumi provenienti dalle quattro province che animeranno il padiglione di Coldiretti tra cibo, tradizione, territorio e mille degustazioni, laboratori didattici e tante prove pratiche per attirare le migliaia di visitatori che ogni giorno affolleranno l’esposizione universale di Milano.

 

Il filo conduttore della settimana sarà il progetto Exportiamo Abruzzo, una campagna di promozione ideata dalla federazione regionale Coldiretti Abruzzo per raccontare l’amore per il cibo, la terra e le tradizioni locali attraverso il racconto del legame tra territorio e produzioni presentata questa mattina nella sede sociale di San Giovanni Teatino.

Exportiamo Abruzzo, con la collaborazione con le Camere di Commercio di Pescara, Chieti, L’Aquila e Teramo, non sarà una semplice esposizione delle tipicità, ma la voce diretta dei produttori che - come veri padroni di casa - faranno da cicerone nel padiglione milanese alla scoperta di una regione che si contraddistingue per ricette, produzioni e tradizioni enogastronomiche invidiabili ed invidiate.

 

Da qui, anche l’hashtag ideato ad hoc: #exportiamoabruzzo che raccoglierà le immagini e le sensazioni di una settimana magica, in cui i produttori coinvolti presenteranno la loro terra con prodotti e menù, fotografie e conversazioni, video e laboratori didattici, accordi di filiera, workshop e ogni genere di attività che possa “far innamorare della nostra terra”.

 

«Una settimana per raccontare e raccontarci» commenta il direttore regionale di Coldiretti Abruzzo Alberto Bertinelli «l’Expo è una occasione irripetibile per farci conoscere ed apprezzare. L’Abruzzo è fatto di mille eccellenze non sempre conosciute. Eccellenze che, oltre le singole etichette, parlano di una terra antica e ricca di storia e di tradizioni, e riescono ad incuriosire anche in un panorama così complesso e universale come l’Expo».

Presupposto da cui si muoverà tutta la settimana in Expo, a cui parteciperanno ben 40 imprenditori agricoli e un agrichef - Gabriele Maiezza dell’agriturismo Santa Felicita di Cepagatti - che avrà l’arduo compito di narrare dalla cucina del roof garden del padiglione Coldiretti lo stretto legame tra antico e presente, tradizione e innovazione, territorio e produzioni tipiche.

 

Lo slogan Exportiamo Abruzzo ha un senso preciso: far conoscere all’universo questa incredibile regione fatta di paesaggi magici e di produzioni tipiche. La campagna promozionale della settimana in Expo punta infatti sul connubio tra cibo e territorio. Il cibo è espressione del territorio, e viceversa il territorio diventa culla e scrigno di tradizioni gastronomiche, culturali, folcloristiche. Gli arrosticini non sarebbero così caratteristici se non richiamassero la pastorizia praticata sulle montagne incontaminate con le soste nei caratteristici Tholos, così come lo zafferano avrebbe meno fascino senza l’immagine delle donne aquilane nei campi al sorgere del sole.

 

Tante e diverse le iniziative che verranno proposte nel Palazzo Coldiretti all’inizio del Cardo per far conoscere al mondo l’Abruzzo: dal contest fotografico ai workshop sulle produzioni tipiche, dagli accordi di filiera con l’obiettivo di produzioni sempre più made in “Abruzzo” ai laboratori per toccare con mano come si trasforma la materia prima.

 

Protagoniste incontrastate saranno ovviamente le produzioni tipiche. Non solo i già apprezzati Montepulciano d’Abruzzo o extravergine d’oliva, lo zafferano di Navelli o l’arrosticino pescarese. Nel palazzo all’ingresso del sud del Cardo, Coldiretti Abruzzo racconterà la storia delle prelibate “ferratelle” della tradizione agricola abruzzese, dello “sdijune” dei contadini al ritorno dei campi, della “panzanella” dolce a base di pane e Montepulciano, della “ciaudella” e della “scrucchiata”. Tanti, tantissimi sapori, colori e profumi che presenteranno al mondo la storia di materie prime che dai campi diventano cibo, tradizione, ricetta e storia di un territorio che non ha uguali in Italia.

 

Redazione Avezzano Informa