SORA. Un referendum per il distacco del comprensorio di Sora dalla Regione Lazio e la conseguente aggregazione alla Regione Abruzzo. Questa la proposta del sindaco di Arpino, Renato Rea, arrivata ieri nel corso della manifestazione, organizzata in Piazza Santa Restituta, a Sora, a difesa del locale ospedale “Santissima Trinità”.
Il presidio, disposto contro il progressivo smantellamento della rete ospedaliera ciociara, è stato promosso dall’A.D.O., Associazione Dipendenti Ospedale, che ha manifestato contro la paventata chiusura di alcuni reparti del nosocomio di Sora e il blocco dei ricoveri previsto proprio da ieri, 15 luglio, a causa della carenza di personale.
«Il problema è di natura politica, la nostra Regione vede penalizzate le province a favore di Roma che la fa da padrona» la dichiarazione dell’avvocato Rea, sindaco della città di Cicerone. «Oggi si parla del problema sanità» ha aggiunto il primo cittadino «ma la criticità riguarda diversi settori, quali la giustizia o il settore dei trasporti. Roma fa la parte del leone e le province sono considerate ai margini, con un’evidente penalizzazione. La mia proposta è quella di riconoscere Roma quale città metropolitana e quindi distaccarla amministrativamente dalle altre quattro province in modo da garantire alla città di Roma risorse autonome ed evitare, quindi, che le risorse della Regione Lazio debbano essere utilizzate ad esclusivo beneficio della capitale che, in quanto tale, le assorbe maggiormente».
«Non potendosi o non volendo optare per questa soluzione» qui la proposta del sindaco di Arpino che arriva ad interessare la “nostra” Marsica «la mia idea è quella di un referendum consultivo che proponga il distacco del comprensorio sorano dalla Regione Lazio e l’aggregazione nella Regione Abruzzo. È necessario far capire che ci siamo anche noi, non solo Roma e che una situazione che imponga una distinzione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, non può essere più tollerata. Ad Avezzano, a pochi chilometri da noi, la sanità funziona e non bisogna meravigliarsi se la cittadinanza, non funzionando la struttura di Sora, si rivolga fuori regione. Attaccare i vertici ASL e addossare loro responsabilità non porta a nulla, esistendo il problema a monte. Amministrare una qualunque struttura e un qualunque settore con pochi mezzi non è facile, bisogna guardare più in alto per attribuire delle responsabilità e partire da lì per tentare di risolvere un problema che esiste da tempo». (Mc.dB.)