Stiano tranquilli tutti. Maggioranza, opposizione, antagonisti e contestatori di professione: il Consiglio Regionale dell’Abruzzo non verrà sciolto. Non siamo, o meglio ci auguriamo di non essere di nuovo, di fronte all’ennesimo scontro tra magistratura e politica che ha segnato in maniera indelebile la storia recente e recentissima della nostra Regione.
Dopo la bordata della Corte dei Conti però, emergono chiari almeno due fatti. Gli inadempimenti amministrativi e contabili riguardano sia l’amministrazione di centrodestra targata Gianni Chiodi che quella attuale di centrosinistra guidata da Luciano D’Alfonso ma questo, almeno per la Corte, non basta a dire “fanno tutti così e allora va bene così”, non è una scusante né per l’una né per l’altra parte politica. I magistrati della Corte fanno il proprio dovere, fanno il proprio lavoro con scrupolosità e allora Pietro di Giulianova e Alessandro di Cappelle dei Marsi, uno cittadino della costa e l’altro dell’Abruzzo interno, si chiedono: chi non ha fatto il proprio di dovere e il lavoro per il quale è stato votato ed eletto? E se così fosse, perché? Il presidente D’Alfonso in primis? L’assessore al bilancio Silvio Paolucci? Il presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio?
Il consigliere regionale marsicano, Maurizio Di Nicola di Pescina, ha affermato che «non ci stupiscono le censure della Corte dei Conti alla Regione Abruzzo in quanto erano ampiamente preannunciate…». Ma se erano così ampiamente preannunciate, Pietro di Giulianova come pure Alessandro di Cappelle dei Marsi si saranno chiesti: perché non ci avete messo subito una pezza?
Se poi anche Giuseppe Di Pangrazio si traveste da pompiere dichiarando che «il Consiglio Regionale non è stato sciolto, né verrà sciolto, ma continua ad operare nella pienezza delle sue funzioni per risolvere le tante questioni che riguardano la comunità abruzzese», gettando acqua sul fuoco anche Pietro di Giulianova e Alessandro di Cappelle dei Marsi (tra l’altro hanno votato tutti e due per lui) diranno: Presidè, visto che ti abbiamo mandato lì per risolvere le tante questioni che ci riguardano comincia dal buttare pure un occhio o meglio tutti e due ai conti. Così tu hai fatto il lavoro che ti abbiamo mandato a fare, la Corte dei Conti “conta”, i conti tornano ed evitiamo di fare davanti a tutta Italia un’ulteriore figura….dimagrante!
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