CELANO. Un museo che raccoglie le opere d’arte sia del convento celanese sia di quelle provenienti dai conventi chiusi dall’ordine in varie cittadine dell’Abruzzo e nell’aquilano. Casa di opere donate da privati collezionisti tra cui gli eredi di Giulio Ricci, uno dei ceramisti più famosi del ‘900.
Si presenta così il museo di Santa Maria di Valleverde inaugurato ieri alle ore 17:00 alla presenza di padre Osvaldo Lemme, padre Roberto Scocchia per l’ordine francescano e Selvaggia Iannotti dell’associazione Butterfly, che ha curato l’allestimento della struttura.
Alla cerimonia era presente anche il sindaco di Celano, Settimio Santilli, l’assessore alla cultura Eliana Morgante e Vincenzo Montagliani delegato alla città.
Dopo il discorso inaugurale di padre Osvaldo, che ha richiamato il valore della biblioteca e del museo, due esempi di operatività francescana per la cultura, il sindaco Santilli ha ringraziato l’ordine francescano per ciò che fa da centinaia di anni per la collettività.
Ad aprire il percorso museale la preziosissima scultura di Canestrari: la deposizione verticale acquistata da padre Corrado nel 1983. Una splendida statua lignea della madonna del 1500 a cui fanno seguito dipinti del 600 e del 700, alcune imposte lignee del 500 con gli stemmi della famiglia Piccolomini che furono Conti di Celano e che componevano il coro ligneo della chiesa di Santa Maria. Molto belli i dipinti del XVIII secolo con scene sacre.
Degna di nota la sala dedicata ai paramenti sacri che venivano usati per le funzioni religiose che, in alcuni casi, riportano ricamati gli stemmi nobiliari dei Piccolomini, Peretti e altre famiglie che ebbero la titolarità comitale su Celano e la sua contea.
Il museo si compone anche di croci processionali del 600, statue lignee, porte di conventi finemente intagliate, reliquiari, ostensori, natività in madreperla del 700 e reperti ceramici di varie epoche.
Redazione Avezzano Informa