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"Lungo le antiche Rue" dalla tradizione al business: la protesta dell'ASD Atletico Civitella

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CIVITELLA ROVETO. Aria di cambiamenti per la manifestazione civitellese “Lungo Antiche Rue”. La tradizione, il folklore e il prodotto tipico della Valle Roveto hanno lasciato il posto ad una schiera sempre più folta di “fortunati assegnatari” delle cantine tipiche del centro storico. Insomma, in una sola parola, business. 

 

Si fa sentire in questo modo l'ASD Atletico Civitella Roveto dopo l'esclusione d associazioni locali, per presunte irregolarità o ritardi nei pagamenti della quota di partecipazione.

 

Come noto, l'evento riveste ormai per il territorio della Valle Roveto una sorta di appuntamento annuale fisso, patrocinato dal Comune e gestito dalla pro Loco, durante il quale privati, ma soprattutto le Associazioni locali, trovano fonte primaria per il sostentamento e il perseguimento delle loro finalità sportive, ricreative, artistiche o anche di pubblica assistenza.

 

Amareggiato il Presidente della ASD Atletico Civitella Roveto,  Enrico Ferrazzilli, il quale - dopo anni di sacrifici personali ed economici per risollevare le sorti di un paese (spesso affondato nel torpore di chi oggi si limita a fare “spallucce”), mediante l’aggregazione di giovani entusiasti lanciati verso successi fortemente voluti, perseguiti e finanziati da un gruppo di volenterosi civitellesi – si vede chiudere le porte in faccia proprio da alcuni organizzatori e da chi si “ritrova” a ricoprire ruoli di Presidenza nell’organizzazione, in piena ed palese incompatibilità con la carica di consigliere comunale rivestita, come sancito dalla normativa vigente sugli Enti Locali, volta proprio ad evitare un conflitto di interessi con amministratori e Enti-Associazioni sovvenzionati o vigilati dal Comune, con il rischio di cumulare la posizione di destinatari di benefici o di controlli con quella di erogatori di benefici o di controllanti, soprattutto in manifestazioni di tale portata ed introito economico non indifferente. 

 

Nel prendere atto che nell’organigramma delle circa 100 cantine e nei progetti di alcuni signori, non ci sia più spazio, tra l’altro, per un’Associazione sportiva locale che in più occasioni ha dato lustro alla collettività, non rimane che evidenziare la sconfitta di un’idea valida, caratterizzata dall’entusiasmo e dallo spirito aggregativo di chi ebbe l’intuizione di valorizzare la tradizione e la solidarietà tra i residenti, oggi avvicendata da scelte ”d’autorità” indecifrabili e indubbiamente discutibili.  (C.C.)


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