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Condizioni di spiccato maltempo invernale in arrivo nella Marsica

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Nel corso della settimana, il tempo sarà stabile e per lo più soleggiato, non potrebbe essere esente un po' di nuvolosità variabile, ma non preoccupatevi, sarà abbastanza innocua e in graduale dissolvimento nei giorni a venire. Nelle ore più fredde di tali giornate, non mancheranno nebbie e foschie nelle vallate e nella conca del Fucino. Nel corso della fine della settimana che viene, invece, a partire dai settori occidentali del nostro territorio marsicano, giungeranno le prime avvisaglie di un cambio circolatorio. Nelle giornate di sabato 21 e di domenica 22, infatti, un'intensa perturbazione di origine nord-atlantica, valicherà l'arco alpino e, accompagnando una massa d'aria più fredda polare-marittima, responsabile di un aumento dei freddi venti settentrionali, darà luogo ad un vortice depressionario, il quale si sposterà lentamente verso sud-ovest, ingoiando l'aria fredda e consentendo le prime nevicate sulle Alpi, fino a quote relativamente basse.

 

Sulla Marsica, le nuvole grigie nembostrati e cumulonembi, condite con i tesi venti sud-occidentali, faranno sì che possano esserci i primi rovesci di pioggia anche a carattere temporalesco, specie nella giornata di lunedì, quando la perturbazione interesserà pienamente tutto il nostro territorio marsicano, innescando una fase di maltempo dalle caratteristiche tardo-autunnali o quasi invernali. Le correnti ruoteranno dai quadranti settentrionali e le temperature diminuiranno tra lunedì e martedì. Nella stessa giornata di lunedì, tale brusco calo termico, favorirà un abbassamento dello zero termico e la conseguente possibilità di nevicate in montagna, a tratti fino a bassa quota. Nel prossimo editoriale, parleremo dell'irruzione d'aria piuttosto fredda di origine artico-marittima, che potrebbe esserci alla fine del mese.

 

Come tutti ben sapete, l'aria fredda che ci raggiungerà nel prossimo fine settimana, a causa del movimento dell'Anticiclone delle Azzorre verso l'Oceano Atlantico, con asse rivolto da sud verso nord (dunque a mo' di promontorio), avrà un'origine polare-marittima. Sappiamo tutti quanto, tale figura anticiclonica, ancora presente sulla nostra penisola, traslando verso il Nord Atlantico, sia una grande regolatrice d'aria più fredda polare verso più basse latitudini, perché, spostandosi verso nord, è in grado di disturbare il Vortice Polare. La prima massa d'aria che giungerà insieme all'intensa perturbazione, ripeto, di origine polare-marittima, proverrà dunque dal Canada, dal Nord Atlantico e quindi anche dal Mare del Labrador. Solitamente, tale massa d'aria fredda, attraversa una superficie marina più mite, diviene particolarmente instabile e, in questo modo, più fredda in quota.

 

Nel corso delle giornate di sabato 21 e di domenica 22, incontrando i venti meridionali richiamati dal vortice depressionario che si originerà in seguito all'ingresso del fronte freddo, essi resi più umidi dalla superficie marina del Mediterraneo e dei suoi bacini, più caldi della norma stagionale, potrebbe incentivare l'intensità delle celle temporalesche, che potrebbero interessare soprattutto le regioni settentrionali, l'Italia centrale e la Sardegna, specie i settori tirrenici e, subito dopo, anche le regioni del Centro-Sud, poiché, l'area di bassa pressione, andrebbe a traslare verso sud-ovest. L'ingresso dell'aria fredda in quota provocherà nevicate in montagna, ma gli intensi moti convettivi delle nubi cumulonembi e nembostrati, potrebbero innescare un maggiore riversamento dell'aria molto fredda in quota, verso i bassi strati, facendo sì che la neve che interesserà le Alpi e l'Appennino centro-settentrionale e centrale, si spinga fino a quote più basse, anche grazie ai venti settentrionali. Dopo il transito del fronte freddo, l'area depressionaria, potrebbe calamitare masse d'aria molto fredda di origine artico-marittima fin verso l'Europa occidentale e lo stivale, provocando bruschi cali termici, in estensione anche alle regioni meridionali della penisola. Uno dei fattori per i quali l'aria polare-marittima risulterà più fredda anche nei bassi strati, è l'anomalia negativa delle acque dell'Atlantico settentrionale, la quale farà sì che, le masse d'aria, non vengano rese meno fredde in corrispondenza con il mare e quindi a quote molto basse. L'aria artico-marittima di cui abbiamo parlato, invece, proviene spesso dalla Groenlandia, le Isole Spitzberg e, come nell'ipotesi soprastante, dalla Russia settentrionale e dal Mar Baltico, ed è molto più fredda della massa d'aria polare-marittima.

 

Riccardo Cicchetti


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