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Ospedale Avezzano: grazie a nuovi farmaci 57 pazienti su 58 guariti dall’epatite C

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AVEZZANO. Sono 57 i pazienti, sui 58 trattati nel complesso, guariti dall’epatite C in fase avanzata, grazie ai nuovi super farmaci e agli innovativi strumenti diagnostici in uso nel reparto di malattie infettive dell’Ospedale Civile di Avezzano.

 

Le nuove terapie, avviate nel febbraio scorso, stanno dando risultati eccezionali: solo un paziente, tra quelli trattati, ha avuto una ricaduta. Gli altri 57, seguiti dal reparto avezzanese, nell’arco degli ultimi 11 mesi, hanno potuto salvare il proprio fegato ed evitare conseguenze drammatiche per la salute. Un notevole obiettivo dell’unità ospedaliera che ha gestito al meglio i nuovi farmaci salva-vita attraverso un lavoro di minuziosa analisi, di esami continui nonché controlli con tecniche non invasive.

 

L’utilizzo dei farmaci salvavita è stato possibile grazie alla Direzione Asl, guidata dal Manager Giancarlo Silveri che, con grande sensibilità, si è adoperato per mettere a disposizione questi prodotti, assai costosi ma di eccezionale efficacia. Una decisione che ha consentito così di ampliare le frontiere della terapia che, fino a poco tempo fa, non sembravano dare molte speranze ai malati gravi di epatite C. Fino all’aprile scorso i casi trattati erano 25 mentre ad oggi il numero è salito a quasi 60 unità.

 

«Le terapie» ha dichiarato Maurizio Paoloni, direttore del reparto di malattie infettive «vengono effettuate in ambulatorio e gli effetti delle cure vengono monitorati a distanza di tre e sei mesi. Tuttavia, se la risposta del paziente è positiva già dopo tre mesi, si può considerare sulla buona strada. La somministrazione del farmaco, invece, varia dalle 12 alle 24 settimane. L’assunzione del prodotto va fatta dopo accurate indagini e va calibrata caso per caso, in relazione alla gravità della patologie e al tipo di paziente». «Purtroppo l’epatite C non dà sintomi» ha concluso Paoloni «e quindi l’unico strumento efficace è la prevenzione».

 

L’invito dello specialista è perciò quello di fare in reparto l’esame per favorire la diagnosi precoce. Tra l’altro, da due anni il portale regionale www.failtestanchetu.it consente di fare in ospedale uno screening completo, con tutela della privacy e prenotazione on line, comprendente quattro test: oltre all’epatite C, infatti, ci sono anche gli esami per l’Aids, l’epatite B e la sifilide.

 

I trattamenti con i nuovi farmaci vengono garantiti da tutta l’équipe del reparto composta, oltre che da Paoloni che la dirige, anche da Armando Ranelli, Rinalda Mariani, Margherita D’Alessandro e Carlo Sanrocco.

 

I casi di epatite C, nella Marsica, sono in crescita, ma il dato presenta una lettura positiva: si scoprono più malati proprio perché oggi la gente, anche in assenza di sintomi, si sottopone al test e, con la diagnosi precoce, dà modo ai medici di combattere in tempo la malattia. Per l’epatite C, attualmente, ogni anno sono oltre mille le persone che si rivolgono agli ambulatori di malattie infettive dell’ospedale di Avezzano, tra queste anche diversi giovani intorno ai 30 anni. La lotta alla patologia viene condotta con efficacia, insieme ai nuovi farmaci, anche grazie al Fibroscan, un apparecchio che consente di verificare la salute del fegato senza esami invasivi e senza ricoveri ospedalieri, quindi con un risparmio sui costi sanitari. Gli esami Fibroscan, una particolare ecografia che analizza a fondo il fegato e permette di verificarne il grado di durezza e di valutarne la salute, vengono effettuati dal servizio di epatologia che ogni anno esegue circa 900 controlli con questa tecnologia diagnostica, in uso ad Avezzano dal 2013.

 

Redazione Avezzano Informa