Nel corso delle prossime ore, le nebbie insisteranno nei bassi strati del nostro territorio marsicano, nonostante una debole perturbazione da ovest possa consentire i primi addensamenti nuvolosi accompagnati da schiarite entro l'inizio della settimana che viene, parte di quest'ultimi anche al di sopra della coltre nebbiosa, poiché si tratta di nubi che si formano negli strati più alti dell'atmosfera. Tale circolazione anticiclonica in quota, sta dunque consentendo conseguenziali e intense inversioni termiche attivatesi in seguito al rinforzo di un promontorio di matrice Subtropicale, che favorisce minore dinamicità dell'aria e il raffreddamento repentino dei pendii delle montagne. I fattori appena illustrati, stanno agevolmente favorendo la permanenza delle nebbie, dovuta anche all'azione schiacciante della subsidenza anticiclonica.
La nebbia delle basse quote si dissolverà nella giornata di martedì, quando, come dicevo prima, un modesto sistema nuvoloso, genererà addensamenti di nubi dai settori occidentali, senza precipitazioni significative, quest'ultimi accompagnati da immediate schiarite e dal ripristino di una situazione caratterizzata dall'inversione termica, allo stesso tempo contrassegnata dalle condizioni meteorologiche stabili e soleggiate e dalle nebbie nelle conche e nelle valli; tale situazione persisterà almeno fino al fine settimana (12-13 Dicembre 2015). L'aria fredda e pesante scivola nei bassi strati, provocando il sollevamento dell'aria più mite verso l'alto, cosicché, nelle valli, nelle conche, innesca lo sviluppo di nubi basse e di nebbie che, tant'è la loro persistenza collegata alla robustezza dell'anticiclone, dunque più abbiamo una situazione di ristagno di umidità e d'aria fredda nei bassi strati, e maggiore sarà l'estensione di quest'ultima nebbia, alle aree limitrofi. In effetti, la nebbia permessa dal ristagno d'umidità e d'aria fredda nell'area del Fucino si è estesa anche alle zone circostanti, naturalmente ai capoluoghi marsicani posti a quote più basse e, unendosi alle nubi basse e alle nebbie nelle vallate adiacenti, sta provocando un brusco abbassamento delle temperature negli strati adiacenti al suolo.
A causa delle temperature che, a bassa quota, potrebbero raggiungere valori al di sotto dello zero, potrebbe generarsi il fenomeno meteorologico della galaverna. La galaverna o calaverna, si forma quando le goccioline del vapore acqueo, una volta condensatesi, rimangono in strato di sopraffusione, dunque allo stato liquido a temperature sotto zero, ma quando vengono a contatto con le temperature delle superfici che, soprattutto per irraggiamento, risultano più basse rispetto ad esse, invece di trasformarsi in acqua, solidificano, passando immediatamente allo stato solido, contribuendo alla formazione di un tessuto cristallino, simile ad una ragnatela di un ragno, al di sopra degli alberi, dei tralicci dell'alta tensione, sui tetti delle case, sulle auto, etc... Tale rivestimento composto da aghi di ghiaccio causato dal brinamento del vapore acqueo (passaggio dallo stato aeriforme allo stato solido), può produrre un paesaggio insolitamente bianco e maestoso. Il fenomeno della galaverna compare soprattutto in Inverno, nel caso in cui, una zona di alta pressione può avere tutti gli ingredienti per poter alimentare intense inversioni termiche che sono responsabili del ristagno della nebbie e/o delle nubi basse nei bassi strati della Troposfera, quali ad esempio in un catino come la Pianura Padana, chiusa sia dalle montagne appenniniche che alpine. Si verifica anche nell'area del Fucino, poiché potremmo considerarlo un piccolo catino o conca circondata da montagne che, d'Inverno, tende a raccogliere la nebbia e a favorire la sua permanenza, nelle giornate anticicloniche.
Riccardo Cicchetti