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Di Berardino e Cerone: “Con smartphone abbiamo risparmiato”

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AVEZZANO. «Capisco che la campagna elettorale sia in corso ma qui si sfiora veramente il ridicolo. È ancor più vergognoso che siano due consiglieri comunali ad esprimere tali considerazioni, dimostrando di non conoscere minimamente la normativa in materia e gli atti di giunta a cui possono accedere quando vogliono, anche attraverso il loro smartphone». Questa la risposta dell’assessore che si occupa di Amministrazione digitale, Alessandra Cerone, dopo le dichiarazioni di Claudio Tonelli e Fabio Ranieri, sulla consegna di smartphone ad amministratori, dirigenti e funzionari comunali.

 

«Immagino» prosegue l’assessore «siano convinti che creare un’alternativa per la città voglia dire passare inevitabilmente attraverso superficialità e bufale no limits. È doveroso spiegare ai cittadini la verità: Tonelli lo smemorato, dimentica, nonostante sia stato capo di gabinetto per ben dieci anni con la precedente Giunta, che il regolamento per l’assegnazione e l’utilizzo dei telefoni cellulari al personale dell’amministrazione comunale è stato approvato con atto di Consiglio Comunale del 30 ottobre 2009. Non solo, l’adesione alla convenzione fu una scelta del governo Spallone che però individuò solo alcune figure a cui assegnare i telefoni. Fu proprio durante il mandato in cui Tonelli era dirigente politico che l’esecutivo decise di distribuire gli apparecchi telefonici a tutti gli amministratori. Da allora è cambiato molto, soprattutto in termini normativi, infatti l’amministrazione attuale con delibera del 1 agosto 2013 ha dovuto applicare il decreto legislativo numero 235/2010 che impone la digitalizzazione della trasmissione documentale tra l’ente e i soggetti interessati».

 

«Con la delibera del 19 novembre 2015 poi» spiega ancora Cerone «la giunta comunale Di Pangrazio non ha fatto altro che approvare la dematerializzazione e la digitalizzazione in applicazione della spending review, riducendo i costi di convocazione del consiglio Comunale e delle commissioni consiliari, conformandosi alle prescrizioni contenute nel codice dell’amministrazione digitale (D.Lgs 82/2005, poi modificato dal D.lgs 235/2010). Tutto ciò, come riportato in delibera, con un risparmio di oltre 7 mila euro all’anno». «Altro che “spreco che si poteva evitare” come lo definiscono i due» prosegue l’assessore «qui si è tenuto conto non solo di economizzare la spesa pubblica ma anche di migliorare il servizio di comunicazione e notifica interna all’Ente, snellimento dei processi, miglioramento di funzioni e servizi erogati, con un’attenzione rivolta anche alla tutela dell’ambiente. A fronte di questi dati, dobbiamo pensare che i due consiglieri forse troppo assenti dalla vita amministrativa del Comune, evidentemente impegnati in più fruttuose attività professionali, si divertano a disinformare i cittadini, piuttosto che a fare proposte e a rendere la verità».

 

Anche il presidente del Consiglio comunale Domenico Di Berardino interviene sulla vicenda: «Ci aspettavamo un plauso per aver concretizzato la razionalizzazione delle spese, indicata peraltro dalla legge. Tra l’altro» afferma «la presente iniziativa è stata sottoposta all’attenzione di tutti i capigruppo ma solo oggi veniamo a conoscenza delle opinioni di Tonelli e Ranieri. La prossima volta leggano meglio le delibere e facciano meno demagogia. È dovere di qualsiasi amministratore pubblico svolgere il proprio mandato all’insegna della partecipazione attiva e della tutela della verità, il resto è propaganda. Comunque, anche le campagne elettorali si fanno nel pieno rispetto dei cittadini, seguendo il principio fondamentale della veridicità».

 

Redazione Avezzano Informa