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Powercrop, Fare Verde contro la Regione: “Basta annunci. Ritiri la firma”

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AVEZZANO. Nei giorni scorsi la Regione Abruzzo ha stabilito che il progetto Powercrop non sia di pubblico interesse per la Marsica e che, quindi, si potrà procedere alla verifica della sussistenza delle condizioni per la recessione dell’accordo per la creazione della centrale a biomasse.

 

Il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, Mario Mazzocca, aveva salutato la decisione della Regione come “un punto fermo, un risultato importante per la Marsica, per il Fucino e per tantissimi cittadini preoccupati dalla installazione impattante in un’area a grande valenza ambientale che sarebbe stata definitivamente compromessa”.

Contro la posizione del sottosegretario e coordinatore di Sel, arriva ora la dichiarazione di Fare Verde Onlus che frena sul ritiro della firma dal contratto per la centrale a biomasse e sottolinea come ci si trovi di fronte solo ad un atto di indirizzo che impegna la struttura regionale a verificare se ci sono le condizioni per recedere dall’accordo, mentre non esiste ancora alcuna deliberazione che disponga il ritiro della firma da parte della Giunta Regionale. «Correttezza e senso di responsabilità» dichiarano dalla Onlus «impediscono di giocare con le parole su una vicenda così importante per il destino ambientale, economico e sociale dell’Abruzzo».

 

«Un anno fa» ricordano dall’associazione ambientalista «il diniego della autorizzazione dell’impianto da parte dei tecnici regionali fu annunciato dalla politica locale di maggioranza come atto capace di fermare la Powercrop. Subito dopo ci fu il ricorso dell’azienda contro quella decisione della Regione ed oggi ci stiamo mobilitando per la nuova conferenza di servizi, prevista per il prossimo 31 marzo, che potrebbe autorizzare l’impianto. Dopo un anno, rischiamo di trovarci di nuovo di fronte ad una già vista “politica degli annunci” incapace di fermare l’inceneritore».

 

«Ci battiamo da anni contro questo ecomostro» aggiungono «facendo il nostro dovere di associazione di cittadini. Abbiamo informato, abbiamo fatto pressione sugli enti locali e abbiamo fatto ricorso alla giustizia amministrativa insieme ad altre associazioni e cittadini. Ci aspettiamo, a distanza di quasi 10 anni dall’inizio di questa assurda vicenda, che anche la politica abruzzese si comporti con senso di responsabilità. La Regione Abruzzo deve dimostrare con atti concreti ed efficaci che è veramente contraria alla realizzazione di qualsiasi inceneritore in terra abruzzese».

 

«Non doveva essere quella di Luciano D’Alfonso la regione “facile e veloce”?» concludono da Fare Verde Onlus «se è così, si ritiri velocemente la firma. Il Consiglio Regionale aveva chiesto di farlo il 9 aprile dell’anno scorso e il dossier dei Comuni marsicani, citato dal sottosegretario Mazzocca nel suo comunicato stampa, ribadisce tutte le argomentazioni necessarie. Dov’è la velocità promessa dal presidente D’Alfonso? Mentre attendiamo ancora che la Regione deliberi il ritiro della firma e lo comunichi agli enti preposti, invitiamo alla massima mobilitazione possibile per la mattina del 31 marzo a Pescara, presso la sede della Regione in via Passolanciano, dove si terrà nuovamente la conferenza di servizi per l’autorizzazione dell’impianto». (Mc.dB.)