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Festa della Repubblica, ospitalità e natura: la prima tappa del “Cammino dell’accoglienza” (Foto)

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Grande successo per la prima tappa del “Cammino dell’accoglienza”. Nonostante la pioggia, infatti, sono state oltre 200 le persone partite da Balsorano, dopo il saluto del sindaco Mauro Tordone, per questa tre giorni di marcia che attraversa la natura incontaminata della Valle Roveto.

Quasi quattro ore di cammino e il nutrito gruppo di escursionisti è stato accolto a Morrea, frazione di San Vincenzo Valle Roveto, dove durante i mesi della Resistenza vennero ospitate oltre 5 mila persone tra fuggitivi, ebrei e prigionieri alleati evasi. Qui, alla presenza del prefetto della provincia dell’Aquila, Francesco Alecci, è stato reso omaggio alle due medaglie d’oro del borgo: il partigiano Giuseppe Testa, barbaramente ucciso dai tedeschi a soli 19 anni, e il carabiniere Franco Corradi, morto nel 1970 mentre prestava servizio.

 

«Ricorderò particolarmente questo 2 giugno» ha rivelato commosso il prefetto dopo i saluti del sindaco Giulio Lancia, del presidente dell’associazione “Cammino dell’accoglienza”, Carlo Komel, del presidente della Pro Loco di Morrea e del rappresentante del gruppo alpini «perché sarà l’ultima come funzionario dello Stato. Tra cinque mesi, infatti, andrò in pensione». «Oggi, però» ha aggiunto Alecci «siamo qui non solo per celebrare la Festa della Repubblica, ma anche per ricordare due importanti figure che rappresentano l’esempio di che cosa si dovrebbe fare nella vita per meritare davvero di vivere, per lasciare un segno nel nostro territorio».

Un intervento particolarmente partecipato, quello del Prefetto, che ha richiamato i presenti ad una reale coesione sociale in cui tutti possano concorrere al bene dello Stato e perseguire i valori di amore, solidarietà verso il prossimo e rispetto della legge. «Il sacrificio di Testa e Corradi» ha argomentato Alecci, elogiando poi l’Arma dei Carabinieri, rappresentata a Morrea dal colonnello Antonio Servedio, comandante provinciale dell’Aquila e dal capitano Edoardo Commandè, comandante della compagnia di Tagliacozzo «ci dimostra che essere partigiani significa essere consapevoli della propria funzione. È questo che dobbiamo insegnare ai nostri figli, giorno dopo giorno. La nostra nazione ha bisogno di questi esempi».

 

Dopo il pranzo offerto ai partecipanti dalle associazioni locali, gli escursionisti hanno ripreso il Cammino verso Civita d’Antino e si sono poi trasferiti a Morino. Da qui, oggi, ripartiranno alla volta di Meta prima e Canistro poi, per un nuovo viaggio tra la natura e l’ospitalità rovetana.

 

Maria Caterina De Blasis

 

Foto: Romano Sfirri