Attualità 06:15

Fusione dei Comuni sotto i 5 mila abitanti: approvata la legge in Regione

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REGIONE. Approvata, in Regione, la norma che incentiva le fusioni tra i Comuni. A comunicarlo, il consigliere regionale, Maurizio Di Nicola, proponente del progetto di legge.

 

«L’iniziativa legislativa» spiega il consigliere «tende a favorire ed incentivare i processi aggregativi tra piccoli comuni mediante l’erogazione di incentivi economici a supporto dell’ente locale originato, a seguito del percorso di fusione tra due o più comuni aventi una popolazione inferiore ai 5 mila abitanti». «Ritengo che il superamento dell’inadeguatezza dimensionale e l’eccessiva parcellizzazione dell’attuale sistema amministrativo locale, presente anche nella nostra Regione» commenta il presidente della Commissione Bilancio «possa contribuire a migliorare l’efficienza nell’organizzazione dei servizi in favore della comunità di riferimento. Grazie alla maggiore dimensione in termini sia demografici che territoriali, il nuovo Comune sarebbe anche in grado di ottenere delle economie di scala, oltre ad aumentare la propria capacità di contrattazione con i fornitori di beni e servizi».

 

«Il riassetto amministrativo» aggiunge Di Nicola «potrebbe inoltre generare anche dei risparmi, ovvero ad un contenimento della spesa pubblica, grazie all’eliminazione di inutili sovrapposizioni verticistiche in pianta organica, nonché un miglioramento delle performance individuali e organizzative del personale frutto di una maggiore specializzazione e qualificazione di funzionari e tecnici. L’organo di indirizzo politico-amministrativo, invece, acquisterebbe un maggior peso nelle relazioni con le altre amministrazioni dello Stato. Entrando nel merito della legge appena varata dal consiglio regionale, per i Comuni che concludono questo processo sono previsti due tipologie di sostegno: la prima che riguarda un contributo una tantum di 100 mila euro quale compartecipazione alle spese per la riorganizzazione amministrativa; l’altro, invece, che concerne un contributo fino a 500 mila all’anno, per dieci anni consecutivi al completamento della procedura di fusione, finalizzato alla riduzione dei tributi locali, all’implementazione o al miglioramento dei servizi erogati dallo stesso Comune».

 

«Finalmente anche l’Abruzzo si dota di una legge capace di recuperare il gap accumulato rispetto alle altre Regioni, dove, nel corso di questo ultimo triennio, si sono registrate circa 60 procedure di aggregazione, coinvolgendo 150 amministrazioni locali tra: Lombardia, Toscana, Veneto, Trentino Alto Adige, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. Confido che la classe dirigente, soprattutto delle aree interne d’Abruzzo» conclude Di Nicola «colga questa opportunità di miglioramento dei servizi offerti alla comunità».

 

Redazione Avezzano Informa


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