Attualità 21:48

Il Presidente del Consiglio Regionale condivide su Facebook la bufala della tutela privacy

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AVEZZANO. Ad analizzare l'azione politica e la comunicazione di Giuseppe di Pangrazio, Presidente del Consiglio Regionale, sembrerebbe che ad Avezzano e nella Marsica tutto proceda a gonfie vele.
Gli impegni del presidente sono un susseguirsi di convegni, assemblee, riunioni, conferenze, tagli di nastri, presentazioni di libri e premi, progetti etc... dai quali però al momento sembrerebbe non essere uscito nulla di concreto a sostegno del Territorio marsicano.
Anzi, a ben guardare sembrerebbe che la sua azione politica sia stata insufficiente se non assente nella tutela di Avezzano e delle aree fucensi.

Di Pangrazio ha ritenuto di non dover mai intervenire, nè prima nè dopo, per evitare l'ennesimo schiaffo mollato dalla Regione alla Marsica con la gravissima questione Sa.Ste: l'impianto autorizzato dall'Ente di cui presiede il Consiglio, a trattare nel Fucino 60 tonnellate al giorno di rifiuti infetti.

Nè è arrivato un suo commento sulla grave situazione lavorativa dei dipendenti della Vesuvius, cronologicamente l'ultima azienda del nucleo industriale che rischia la chiusura, se non con una affrettata e tardiva apparizione dopo l'articolo pubblicato da questa testata in cui i lavoratori sottolineavano la totale assenza ingiustificata sua e del fratello Giovanni, sindaco di Avezzano.
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Analogamente, non è pervenuto alcun intervento del Presidente sulla pesante esclusione di Avezzano e Marsica dai finanziamenti regionali previsti dalla 107 3/c, approvata durante la sua presidenza, che ha significato la perdita degli incentivi alle aziende ad investire in Marsica e l'esclusione di Avezzano dai finanziamenti per hub culturali e dagli incentivi per i lavoratori over 30 (quest'ultima poi corretta dalla Regione che ha riconosciuto l'errore).
Unica azione per contrastare tali eslcusioni è stato l'annuncio, rimasto tale, del fantomatico Progetto Marsica che dopo 2 anni resta ancora una scatola priva di qualsiasi contenuto.
Non un'opera, un piano, un intervento realizzato tra quelli annunciati in seno al Progetto di "risarcimento" della 107.

Neppure una nota è arrivata inoltre in questi mesi dal presidente sulla vicenda che si è conclusa con la drammatica chiusura del Reparto di Neurochirurgia dell'Ospedale di Avezzano che il sindaco di Avezzano aveva definito "irrinunciabile per l'ospedale e per il Territorio".

Eppure... il non-interventista Presidente ha trovato assolutamente necessario intervenire dal proprio profilo Facebook per avvisare che "Tutto quello che avete postato diventa pubblico da domani. [...]. Non costa nulla per un semplice copia e incolla, meglio prevenire che curare. Canale 13 ha parlato del cambiamento nella normativa sulla privacy di Facebook.[...]. La violazione della privacy può essere punita dalla legge (UCC 1-308-1 1 308-103 e lo statuto di Roma). Nota: Facebook è ora un’entità pubblica. [...]Se non pubblichi una dichiarazione almeno una volta, Sara ‘ tatticamente permettendo l’uso delle tue foto, così come le informazioni contenute negli aggiornamenti di stato di profilo. Non condivido. Copia e incolla per stare sul sicuro."

Ora, sorvolando sugli improbabili riferimenti normativi citati nel post condiviso da Di Pangrazio, quello che lascia esterrefatti è l'ingenuità e la scarsa preparazione giuridica mostrata dal presidente del Consiglio Regionale che ha seriamente creduto che condividere su un profilo social un post malamente tradotto dall'inglese, sgrammaticato e privo di qualsiasi fondamento normativo sensato fosse necessario per tenerlo al riparo da "qualsiasi azione contro di me sulla base di questo profilo".
E non solo perchè il post in questione sia un'evidente e gigantesca presa in giro a scapito di creduloni e ingenuotti, ma perchè esso richiama norme giuridiche e fa riferimento alla tutela della privacy, che si suppone siano il pane quotidiano di un amministratore pubblico.
Possibile, davvero possibile che egli abbia ritenuto che la tutela della privacy potesse passare per un copia e incolla di uno strampalato commento su web - che cita tra le varie insensatezze anche un non meglio specificato "Canale 13" - e non essere contrattualmente sancita come ovviamente accade anche nel caso di un social network?

fatto quotidiano giuseppe di pangrazio.jpgE' la domanda che si è posta anche l'Avv. Pierluigi Oddi, neo-assessore del Comune di Civitella e mandatario elettorale di Giuseppe Di Pangrazio alle ultime elezioni regionali.
Il fatto che ci sia stato qualcuno che abbia creduto a una tale bufala, lo ha talmente e comprensibilmente scandalizzato che dalla sua pagina Fb ha ridicolizzato gli ingenui creduloni pubblicando un articolo del Fatto Quotidiano (lo trovate qui) che li definisce degli "ebeti lobotomizzati e analfabeti funzionali".
Chissà che effetto gli farà scoprire che tra quelli che sono stati definiti degli ebeti senza cervello c'è anche il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo...
(Il quale, forse leggendo qua e là della colossale bufala, ha immediatamente rimosso il post).


E' una strana sensazione quella che lascia il fatto che una così alta carica istituzionale abbia ritenuto doveroso intervenire per tutelare la propria privacy con un improbabile quanto insensato intervento sul web e non trovi le motivazioni per intervenire contro le gravi penalizzazioni economiche, ambientali e occupazionali che ripetutamente, durante la propria presidenza, si sono susseguite a danno del proprio Territorio.
    
Una sensazione amara, come di un qualcosa di profondamente incompleto e ingiusto, tristemente e preoccupantemente sbagliato.



Redazione Avezzano Informa