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Crab, Cotir e Crivea: carrozzoni mangia risorse pubbliche?

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ABRUZZO. Si riaccende la discussione sui centri di ricerca della Regione Abruzzo. Questa volta i toni sono diversi e forse, per qualcuno, impopolari perché a parlare è il presidente di Confagricoltura Abruzzo Concezio Gasbarro che si chiede: «Ancora risorse pubbliche a favore dei Centri di Ricerca Crab, Cotir e Crivea, ma con quale obiettivo: quello di sostenere la ricerca a favore del mondo agricolo? O quello di contribuire alla sopravvivenza di strutture lontane dalle esigenze del settore primario? Secondo le motivazioni alla base di questa ulteriore iniezione di risorse vi è la necessità di garantire all’agricoltura regionale uno standard di alto profilo di ricerca e di innovazione a favore del settore, in pratica andremo a pagare competenze pregresse dei dipendenti che non fanno ricerca, se è vero, come è ampiamente dimostrabile, che il mondo agricolo si rivolge fuori regione per le proprie esigenze di innovazione e ricerca».

 

«Magari queste risorse avrebbero avuto migliore profitto se destinate a favorire una start up del nuovo, solo annunciato, Centro di Ricerca Unico regionale» prosegue Gasbarro «che con un piano operativo di carattere imprenditoriale potrebbe davvero essere un valido punto di riferimento scientifico per il comparto delle imprese agricole».

Confagricoltura Abruzzo solo qualche settimana fa, a seguito di una nuova manifestazione di protesta dei dipendenti, aveva avanzato un proposta concreta e cioè quella di affidare gratuitamente le strutture di ricerca, ora di proprietà regionali, agli stessi lavoratori riuniti in una Cooperativa.

 

«Mettiamo alla prova i ricercatori» va avanti il presidente «dimostrino tutte le loro capacità e la voglia di mettersi in gioco cercando commesse e clienti, basta con la facile richiesta di diventare dipendenti pubblici, i contribuenti abruzzesi e gli imprenditori sono scocciati di pagare addizionali elevatissime per sostenere aiuti a pioggia senza ritorno».

 

«Purtroppo l’unica proposta concreta ed accettabile sembra non piacere a nessuno degli attori in campo, maestranze e ricercatori, sostenuti in maniera trasversale da maggioranza e opposizione regionale, tutti amici degli amici. Ci informano che in Regione esiste un tavolo tecnico con la funzione di esaminare proposte di riforma dello status dei Centri di ricerca, non risulta a Confagricoltura L’Aquila mai pervenuta alcuna traccia di proposte alternative» conclude infine Gasbarro «ma attendiamo con pazienza magari fino al prossimo provvedimento straordinario necessario al pagamento dei nuovi arretrati mentre le imprese agricole continuano a pagarsi assistenze specialistiche presso università o laboratori fuori regione».

 

Redazione Avezzano Informa


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