«Dalla capitale della Marsica, l'Esecutivo ed il segretario PD Giovanni Ceglie» intervengono sulla questione ferrovia andando dritti al punto: «Il pericolo mortale che corre sul binario unico è presente sulle linee più frequentate in Abruzzo».
Una riflessione politica in piena regola quella dei democrat cittadini che muove dopo lo scontro dei due treni in Puglia: «Passata la settimana di lutto e di dolore per i 27 morti di Andria, pendolari e studenti, tocca meditare se quel disastro poteva o può ancora ripetersi qui da noi in Abruzzo. I presupposti purtroppo ci sono tutti. Basti pensare che appena il 3 maggio scorso tue treni, un Freciabianca ed un Itercity erano in rotta di collisione sul binario unico tra Termoli e Pescara. I due treni erano su binario unico ma su rettilineo. La semplice e fortunata coincidenza di essere su rettilineo ha permesso al macchinista del Frecciabianca di innestare i freni e fermarsi giusto in tempo prima di urtare l'altro treno. Fortunata coincidenza che ad Andria non hanno avuto perchè l'incidente è avvenuto in curva.
Eppure tutti treni in questione, quelli di Andria e quelli di Tollo in Abruzzo, erano muniti di sistemi di sicurezza. Quelli di Andria erano dotati del sistema di controllo di marcia del treni (Scmt) ma non potevano colloquiare perchè la rete è obsoleta, ma quelli di Tollo pur potendo colloquiare non risulta lo abbiano fatto. Eppure a Tollo circolano Intercity e Freccebianche.
Se pensiamo che la tratta Roma Pescara è anch'essa a binario unico e per venire incontro alle necessità dei pendolari e degli studenti, prima a Giugno, ora a Dicembre 2016, si giura e spergiura che i treni veloci entreranno in funzione per ridurre il percorso a 3 ore e 10 minuti, allora ci chiediamo se la tratta, sicuramente munita del sistema scmt , non vada incontro a problematiche come quelle di Tollo visti gli innumerevoli cantieri aperti e l'enorme numero di passaggi a livello che è costretta ad incrociare (un centinaio)».
Appare evidente quindi la chiamata in causa dei presidenti dell’Abruzzo, anch’essi del Partito Democratico, e cioè il presidente della Giunta Regionale, Luciano D’Alfonso, e quello del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio: «Altro dubbio che sorge pensando a questa tratta, ci sono già fondi europei per aumentarne la sicurezza, stanziati e addormentati nelle maglie della burocrazia come ad Andria? Ma quale migliore investimento sulla sicurezza ci sarebbe se non il doppio binario che ridurrebbe pericolo e tempo di percorrenza? Sono finanziate sagre e piste ciclabili ma un pendolare ed uno studente costretto a muoversi quotidianamente cosa se ne fa di tanta bella iniziativa? E se non ci sono fondi europei per il raddoppio della linea Roma Pescara si aspetta la prossima tragedia per discuterne?».
Il circolo del PD avezzanese pare aver perso la pazienza nei confronti delle massime cariche politico-istituzionali abruzzesi. Forse la sensazione di abbandono delle aree interne, della Marsica e di Avezzano da parte della Regione si sta tramutando in certezza.
Da qui vengono fuori quelle domande che esigono risposte veloci. Una velocità che però non sia quella dell’andatura di un ciuf ciuf a vapore.
Direttore