Lavoro 06:00

Vesuvius chiusa, classe dirigente di Avezzano e della Marsica fallita

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Era nell’aria già da mesi e alla fine il verdetto finale è arrivato: il prossimo 31 dicembre la Vesuvius chiude baracca ad Avezzano e porta tutto in Polonia.

 

Se lo sentivano gli 80 lavoratori della fabbrica nel nucleo industriale e l’incontro di ieri al Ministero dello Sviluppo Economico è servito unicamente a mettere la parola fine su una bella storia di imprenditoria e lavoro nella Marsica.

Chiudere una fabbrica in salute per spostare tutto da un’altra parte dove magari l’azienda sopporterà meno costi è senz’altro il segno di questi tempi imbarbariti. Qui per ognuno è lecito farsi un’opinione ma poi probabilmente ognuno rimarrà della propria. Bisogna ricordare che in quel numero 80 sono contenute persone, padri, madri, figli, mutui e spesa al supermercato.

 

Quello che salta all’occhio anche del più disattento osservatore delle dinamiche legate al lavoro e al nucleo industriale di Avezzano però, è l’assenza o l’inefficacia della politica nostrana.

La manovra per cancellare Avezzano e la Marsica dagli aiuti di Stato è ormai passata alla storia recente. Si potrà discutere su chi ha fatto di tutto perfino stracciandosi le vesti per impedire la cosa ma il risultato rimane quello. Allora ancora una volta è lecito chiedersi: e i consiglieri regionali marsicani? E il sindaco del capoluogo della Marsica?

Per carità, magari anche con gli aiuti di Stato la Vesuvius sarebbe andata via lo stesso, ma forse sarebbe potuto arrivare un altro imprenditore che avrebbe riassorbito le maestranze. Chissà, lasciamo stare i discorsi da cane che si morde la coda.

 

Ma al di là di riflessioni contingenti, è innegabile il porsi un poco di domande: Avezzano e la Marsica può permettersi questa classe dirigente? Può permettersi questo territorio una classe dirigente che subisce le scelte altrui senza colpo ferire? Ci possiamo permettere una classe dirigente che non è capace di prevenire i problemi e cerca sempre di mettere le toppe? Ci possiamo permettere rappresentanti che non sono capaci di unire un territorio per mettere in campo una vera strategia di medio termine che persegua la strada del rilancio e dello sviluppougualelavoro?

 

In diverse occasioni più di qualcuno è venuto a parlare di un fantomatico “ristoro” per quello che loro stessi hanno levato al territorio marsicano. Ma di questo ristoro che odora e sa di contentino non v’è traccia alcuna.

L’unico ristoro per troppi lavoratori giovani e meno giovani della Marsica arriverà dall’avere in tasca più o meno 80 centesimi che è lo stesso numero dei lavoratori della Vesuvius che andranno a casa. L’unico ristoro sarà solo quello che avranno bevendo un buon caffè in una stazione ferroviaria o un aeroporto prima di salire sul treno o sull’aereo che li porterà a cercar fortuna e pane altrove.

Il caffè meglio con due bustine di zucchero, la vita è già così amara.

 

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