«Caccia e pesca, come tutte le altre funzioni, non sono più appannaggio dei consiglieri provinciali, ed è importante che col nuovo assetto non vengano accentrate dalla Regione ma che si possano ricollocare nei vari territori d'Abruzzo, come ad Avezzano, per esempio, dove l’ex ARSSA potrebbe accogliere caccia e pesca». Dopo il rimpallo di responsabilità tra Provincia e Regione sulla sospensione ad Avezzano del servizio per il rinnovo dei tesserini di cacciatori e pescatori, arriva la proposta del consigliere comunale di Avezzano nonché vice presidente della Provincia Nicola Pisegna Orlando che in più chiama in causa i rappresentanti del territorio in Regione: «Con questo nuovo assetto costituzionale la Legge Delrio ha modificato sostanzialmente le funzioni della Provincia. Due domande però sono lecite: perché i consiglieri regionali non sollecitano D’Alfonso a dare reale attività a queste funzioni? Perché dopo l’accordo sottoscritto il 5 settembre da province e Regione, attraverso una delibera di Giunta regionale, la Regione tarda ad approvarne il recepimento, aspetto necessario per l’effettivo trasferimento?».
Lo "svuotamento" delle Province previsto dalla riforma Delrio, messo in atto con il trasloco delle funzioni dai vecchi enti alle Regioni, non smette di accendere polemiche e preoccupazioni. I consiglieri provinciali Mazzocchi e Alfonsi chiedono conto alla Regione e in particolare a Gianni e Giuseppe Di Pangrazio: «I cittadini sappiano che la Regione Abruzzo è l’ultima d’Italia a preoccuparsi di riprendere tra le proprie competenze le funzioni che finora hanno gestito le province, questo lo dispone la legge Delrio: tra i suoi effetti quello di riprendere la diretta gestione di funzioni come caccia e pesca. Nel frattempo il personale è andato via dalla provincia. La chiusura dell’ufficio caccia e pesca di Avezzano come può sorprendere il sindaco di Avezzano e dirigente della provincia di fronte alla decisione del collega dirigente Bonanni che ha semplicemente attuato quanto stabilito dalla norma? Questa manovra è l’ennesima espoliazione di servizi ad Avezzano ed alla Marsica dove operano centinaia di cacciatori e pescatori che pagano le tasse. Il presidente del Consiglio regionale, fratello del sindaco, poteva con tempo perorare la causa della permanenza dell’ufficio caccia e pesca ad Avezzano visto che, come sa, ora questo servizio spetta alla Regione, trascurando dal 2014 di lavorare a tutela del proprio territorio. Il 21, in sede di Consiglio Provinciale, presenteremo al Presidente e al Consiglio una mozione da discutere affinché la regione disponga il ripristino dell’ufficio caccia e pesca».
Dal canto suo, l’Amministrazione provinciale spiega le ragioni che hanno determinato questa situazione: «Comprendiamo i disagi per i cacciatori ed i pescatori della Marsica ma la sospensione del servizio ad Avezzano per il rinnovo dei tesserini e la richiesta delle licenze non dipende dalla volontà della Provincia, bensì dalla mancata attuazione del trasferimento delle relative funzioni da parte della Regione Abruzzo. Il servizio caccia e pesca è una delle funzioni che deve essere trasferita dalle Province alla Regione sulla base della legge regionale n.32 del 2015, a cui ha fatto seguito la sottoscrizione, lo scorso 5 settembre, di un accordo tra le Province abruzzesi e la Regione. Per il trasferimento delle funzioni è necessario, da parte della Regione, il recepimento degli accordi sottoscritti attraverso una delibera di Giunta regionale che l’Ente tarda ad approvare. Intanto 4 dipendenti della Provincia dell’Aquila impiegati nel settore caccia e pesca, dal 1° settembre sono stati trasferiti ad altre amministrazioni pubbliche. Pertanto, ad oggi, il settore dispone di un solo dipendente in tutto il territorio provinciale. Una situazione che ha determinato la sospensione del servizio presso la sede di Avezzano per oggettiva impossibilità, non addebitabile alla Provincia dell’Aquila».
Da ultimo, il presidente della Provincia, Antonio De Crescentiis sottolinea che «nonostante la difficile situazione organizzativa e finanziaria legata al trasferimento delle funzioni già gestite dalla Provincia questa amministrazione ha intrapreso un’azione di razionalizzazione delle risorse umane, economiche e strumentali, continuando a garantire servizi fondamentali per i cittadini».
I.P.