AVEZZANO. Una conferenza stampa per ribadire il no secco al referendum sulla riforma costituzionale, quella organizzata nel municipio di Avezzano dal comitato marsicano di Forza Italia per il no. Un incontro che è servito anche per illustrare le iniziative che FI metterà in campo a sostegno del no alla consultazione referendaria del prossimo 4 dicembre e i possibili sviluppi per le elezioni amministrative di Avezzano.
«Stiamo avviando un ragionamento sul no al referendum allargando la nostra comunicazione in tutta la Marsica» ha spiegato Maurizio Bianchini, vicepresidente regionale di FI. «Forza Italia è presente nel territorio con i suoi amministratori» ha aggiunto il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi, responsabile dei comuni marsicani per il no al referendum. «Questa riforma istituzionale» ha poi affermato «è un pastrocchio, il nostro, quindi, è un no secco ai contenuti che rappresentano uno stupro alla Carta Costituzionale. C’è tanta disinformazione intorno a questo referendum che è stato personalizzato dal premier Matteo Renzi. Il no, quindi, assume un contenuto politico anche contro l’attuale governo».
Un attacco diretto al presidente del consiglio anche quello sferrato dal consigliere regionale Emilio Iampieri: «Renzi ci sbatterà la testa e i denti» ha infatti commentato «e con il sì al referendum si rischierà una deriva autoritaria e pericolosa. Noi siamo aperti, la riforma però non può essere approvata a colpi di maggioranza, perché imposta dalla nomenclatura europea, dai poteri forti e dalla grande capitale». «La gente deve essere informata» ha poi dichiarato «votare no è un obbligo civile».
«Il 27 saremo al parco Arssa con Nazario Pagano e Mara Carfagna» ha invece rivelato Fabrizio Di Stefano, responsabile regionale della campagna per il no al referendum. «I sondaggi» ha proseguito «dicono che la maggior parte dei no arriva dai giovani, quindi dobbiamo chiarire la falsità del messaggio di Renzi». «Oggi» ha chiosato «siamo in vantaggio soprattutto nelle regioni del Centro-Sud, ma ci sono ancora tanti indecisi. Con il sì non avremo più democrazia in Italia. Questa, infatti, è una legge che con il 25% dei voti dà a un uomo solo il parlamento, con la possibilità di nominare e sfiduciare il Presidente della Repubblica e depotenzia i territori».
Di Stefano ha poi chiuso il cerchio portando l’attenzione sul capoluogo marsicano: «Avezzano è una cartina al tornasole con due schieramenti: il sindaco e la sua amministrazione sono per il sì, mentre il centrodestra e l’alternativa a questa amministrazione sono per il no. Il 4 dicembre, quindi, ci sarà la prima conta per le elezioni di primavera. Se vince il no sarà un avviso di sfratto per Giovanni Di Pangrazio». «Noi abbiamo un’interlocuzione con tutte le formazioni che si ritengono alternative a questa amministrazione» ha detto ancora Di Stefano «e il candidato sindaco di Avezzano uscirà dagli avezzanesi stessi, attraverso un dialogo sano e sereno. FI ha l’obbligo e l’onore di provare a trovare una sintesi con le forze politiche e civiche per vincere le elezioni primaverili».
Di Stefano ha poi chiarito ancora un altro punto, tirando in ballo anche il deputato e vicesindaco di Celano Filippo Piccone e il suo partito: «Se la posizione dell’Ncd sarà di opposizione al centrosinistra sarà un bene per cercare insieme un’alternativa a Di Pangrazio». «Abbiamo incontrato Piccone a Roma» ha infine concluso Iampieri «e ha dato la sua massima disponibilità ad avviare una discussione».
Maria Caterina De Blasis
Direttore