Attualità 16:45

Convegno ad Avezzano sulle truffe agli anziani: i consigli per difendersi del Capitano Valeri

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La sicurezza dei soggetti più a rischio al centro del convegno-dibattito “Truffe e raggiri alle persone anziane”, ospitato nella sala della Comunità Montana "Montagna Marsicana" in via Monte Velino. L’incontro con la cittadinanza, organizzato dalla FPN CISL pensionati – coordinamento territoriale Avezzano e dall’ANTEAS Avezzano Marsica, ha avuto luogo per informare gli anziani ed aiutarli a difendersi dai raggiri: un fenomeno, quello delle truffe, che non risparmia la provincia di L’Aquila. Alla presenza di un folto pubblico, si sono alternati gli interventi del Capitano Enrico Valeri, Comandante della compagnia carabinieri di Avezzano; dell’assessore comunale al Welfare, coesione sociale, cultura e sport Fabrizio Amatilli; del segretario generale FNP-CISL Abruzzo-Molise Luigi Pietrosimone; dello psichiatra del Centro Salute Mentale di Avezzano Angelo Gallese; del segretario interregionale USI-CISL Abruzzo-Molise Paolo Sangermano; del coordinatore territoriale SST-FNP CISL Avezzano Mario Gatti, quest’ultimo in veste di moderatore.

 

Il Capitano Valeri ha introdotto la conferenza illustrando ai presenti come difendersi dalle truffe e soprattutto come riconoscerle. “Sono capitano ad Avezzano dal settembre 2013 ed in questo periodo ho notato un’escalation di alcuni tipi di truffe perpetrate ai danni di anziani. Purtroppo qui nella Marsica sta prendendo piede la truffa del finto avvocato/assicuratore che telefona a casa e dichiara che un congiunto è stato arrestato o coinvolto in un incidente, preannunciando l’arrivo di un rappresentante per riscuotere soldi necessari a toglierlo dai guai. I truffatori sono convincenti, hanno una bella parlantina, dopo aver ottenuto la fiducia della vittima la sfruttano puntando sull’emotività, sulla fragilità  e sulla preoccupazione per le persone care”.

 

Le modalità sono quasi sempre le stesse – ha spiegato il Capitano - i malviventi chiamano da un call center che abbiamo individuato nel napoletano tramite schede attivate con documenti falsi, attraverso complici sparsi ad Avezzano e dintorni individuano potenziali anziani da colpire, una volta chiamata la vittima sul fisso parte la menzogna del parente senza bollo o assicurazione coinvolto in un sinistro stradale e per questo trattenuto in caserma. Unico modo per risolvere la situazione ed evitare il carcere al congiunto è mandare denaro. Ad avvalorare la veridicità del tutto l’invito rivolto alla vittima di chiamare i carabinieri ed averne dimostrazione: dall’altra parte del numero di telefono suggerito dai truffatori risponderà un complice che confermerà la versione del finto avvocato. Se qualcuno dovesse nel frattempo provare a raggiungere il parente dal cellulare, non potrà farlo grazie ad un dispositivo che blocca le chiamate entranti ed uscenti”.

 

Un altro tipo di truffa – ha continuato Valeri - è quella realizzata per strada (negli ultimi due anni si sono verificati 2 casi a Celano). I truffatori agganciano la vittima fingendosi amici del figlio o del nipote, del quale ottengono il nome dalla vittima stessa che viene manipolata con chiacchiere e cordialità. Una volta carpito il nome chiamano un complice fingendo di parlare proprio con il figlio o nipote in questione: lo scopo è quello di chiedere soldi per pagare merce o onorare debiti del parente, avendo avuto poco prima per telefono il suo consenso. Se la vittima non dovesse avere contanti con sé nessun problema: il truffatore si proporrà di accompagnarla a ritirare soldi al bancomat, stando attento però a non avvicinarsi alle telecamere di sorveglianza”.

 

Altra truffa è quella del falso addetto di società di luce, gas etc, oppure del finto tecnico comunale incaricato di verificare l’agibilità delle abitazioni post sisma. In questo caso, mostrando falsi documenti, entrano nelle abitazioni con l’obiettivo di rubare. Ci sono poi le truffe su internet, dove si attirano gli utenti tramite offerte vantaggiose rispetto ai prezzi nei negozi: la richiesta di pagamento avviene tramite ricarica postepay, per poi sparire ed intascare i soldi senza rendere nulla in cambio". Il capitano, dopo aver illustrato le casistiche delle truffe, ha spiegato come difendersi: “Le forze dell’ordine non chiedono mai soldi, per cui questo è un primo campanello d’allarme che deve farvi subito attaccare il telefono. Quando si presenta un agente in borghese, la prima cosa da fare è chiamare il 112 per chiedere alla centrale una conferma (non usare mai i numeri forniti da queste persone perché risponderà un complice). Di norma i controlli dei tecnici dei vari uffici sono preannunciati, per cui quando arriva un estraneo è bene non aprire la porta e consultare i numeri dei vari enti per avere assistenza. Per gli acquisti su internet, è meglio non comprare da privati ma in negozi on line certificati tramite carta prepagata caricando solo i soldi necessari all’acquisto, così se dovessero clonarla la troveranno vuota”. 


"Purtroppo - ha concluso il Capitano - per i truffatori il rischio è bassissimo, anche quando vengono scoperti, sia per la truffa semplice (da 6 mesi a tre anni), sia per quella aggravata (da 1 a 5 anni). Io sono un operatore e come tale faccio sì che la legge venga rispettata, e non posso, come non possono gli altri agenti e i magistrati, cambiare la legge. Il problema è che a fronte del grave danno sociale e morale prodotto da questi raggiri la legge italiana prevede sanzioni che, pur con le aggravanti, non consentono alle forze dell'ordine e ai magistrati di intervenire con la necessaria efficacia e garantire l’adozione di provvedimenti incisivi sul piano penale. Alla luce di ciò è importante prevenire ed informare i cittadini su come difendersi". Il convegno si è concluso con le domande del pubblico ai relatori e con alcune testimonianze di anziani vittime di truffe. 

 

Idia Pelliccia