Alessandro Barbonetti: “È dovere del Sindaco nei confronti dei cittadini dire chiaramente se si ricandiderà o meno”
AVEZZANO – Tra poco meno di sei mesi si vota per eleggere il nuovo Sindaco e rinnovare il Consiglio Comunale. Partiti e movimenti scaldano i motori, circolano i primi nomi e i primi progetti ed è tempo di valutazioni sull'Amministrazione uscente. AvezzanoInforma dedica a questo importante appuntamento una serie di interviste agli attori più o meno protagonisti della campagna elettorale. A cominciare da Alessandro Barbonetti, Consigliere comunale di Partecipazione Popolare.
Consigliere Barbonetti, il Sindaco uscente si ricandiderà?
«Questo deve dirlo lui. La questione dirimente non è se Di Pangrazio si ripresenterà o meno. La cosa paradossale, ed anche grave se mi consente, è che a 5 mesi dal voto i nostri concittadini non sanno ancora se il Sindaco abbia o meno intenzione di sfidare la valutazione da parte della città. In tutte le città, i sindaci al primo mandato, se sono persone serie ed operano nell'interesse della collettività, annunciano per tempo la loro ricandidatura ed insieme tracciano un bilancio del loro operato. Di Pangrazio non ha fatto alcun bilancio del suo fallimentare amministrare e sulla ricandidatura nicchia, non parla, annuncia di volerci riprovare solo a ristrette cerchie di accoliti, poi non conferma in pubblico. Non è un comportamento serio, è il solito modo di fare opportunistico del Sindaco che sta evidentemente valutando anche altre possibilità».
A quali possibilità si riferisce?
«Non è un mistero. In città molti pensano che il Sindaco stia cercando un modo per non ricandidarsi e sistemare le terga su qualche comoda poltrona da dirigente. La recente esternazione, un vero e proprio piagnisteo, sullo scarso stipendio che percepisce come primo cittadino costituisce prova evidente del suo crescente disagio».
Come valuta l’eventuale rinuncia di Di Pangrazio a ricandidarsi?
«Il fallimento politico di questo Sindaco è oggettivo, è nelle cose. Si era presentato come un supertecnico che avrebbe ribaltato in meglio Avezzano, ma non è riuscito a realizzare quasi nulla del Programma di Mandato e di quanto promesso. Anche per questo il gruppo di Partecipazione Popolare è passato all'opposizione. Per non parlare dei 15 assessori in 4 anni. Cose mai viste!».
Parlare di “fallimento” dell'Amministrazione non è un po' sopra le righe?
«Non sono io che giudico fallimentare l'Amministrazione. Sono stati i cittadini a dirlo, in un sondaggio della DIGIS, mai smentito dal Sindaco perché scientifico e non smentibile, secondo il quale i 2/3 dei cittadini di Avezzano non apprezzano l'operato del Sindaco e non vogliono il dipangrazio-bis».
E la maggioranza che sostiene il Sindaco? Anche la maggioranza tace sulla ricandidatura e non pone la questione.
«Anche questo dovreste chiederlo a loro. Il malumore è palpabile, ma nessuno nel principale partito che sostiene il Sindaco, il Partito Democratico, trova il pubblico coraggio di dire che Di Pangrazio non può ricandidarsi per due principali motivi. Primo, perché ha malamente amministrato e rischia malamente di perdere. Secondo, per le vicende giudiziarie che, in caso di condanna, porterebbero la città nel vicolo cieco del commissariamento prefettizio. Come è stato acutamente osservato, molti aspiranti candidati del PD sono seduti sulla riva del fiume, ed aspettano gli eventi. Aspettano che il Sindaco si faccia da parte. Il disagio dentro la maggioranza cresce, presto esploderà pubblicamente. Sono in molti, sempre di più, seduti sulla riva del fiume, ad aspettare il cadavere politico del Sindaco. Un partito strano, il PD, nessuno parla alla luce del sole, della ricandidatura del Sindaco. Tutto si sta giocando nelle segrete stanze, mentre invece i democrat avrebbero il dovere di tirare le somme sull'operato dell'Amministrazione, e non sarebbero somme positive, anzi tutt'altro».
Ma Giuseppe Di Pangrazio come si pone di fronte a un disimpegno di Gianni?
«E qua casca l'asino. E' Peppe il vero problema di Gianni. Il Gianni Sindaco ha esaurito tutte le sue cartucce, non ha più fiato, le spara ogni giorno più grosse. Gli sono rimasti solo i vecchi strumenti clientelari, come il maxi-concorso per pochi vigili urbani o le toppe di asfalto elettorale. Ma il Gianni Sindaco è come costretto a restare per sostenere l'ingombrante ed inutile fratello, nel senso politico. La Regione a guida PD sta distruggendo Avezzano, a partire dall’esclusione dagli Aiuti di Stato e per finire con la Sanità, la nostra città sta patendo una serie incredibile di scippi ed umiliazioni. Ma il Sindaco non può dire nulla, per non mettere in imbarazzo il fratello Peppe che condivide con D’Alfonso tutte le scellerate scelte che stanno minando il futuro della Marsica. Il problema sta tutto qua, in questo gigantesco ed irrisolto conflitto di interessi che danneggia Avezzano e la Marsica intera».
E quindi?
«E quindi è ora di cambiare. Occorre una svolta. E svolta sarà. Per il bene di Avezzano e della Marsica. E se Di Pangrazio sarà ricandidato sarà battuto nell'urna. Questo è sicuro, la città lo ha provato e non lo vuole più».
LS Direttore