Attualità 14:13

Confesercenti: “Se chiude il commercio e l’artigianato chiude la città di Avezzano”

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Ho riposto fiducia e speranze in questa amministrazione, ho sperato in provvedimenti che rivitalizzassero il centro della città ed il suo tessuto commerciale. Oggi devo prendere atto che di provvedimenti seri e concreti per il settore non ve ne sono stati. Mancano pochi mesi alla fine della legislatura, auspichiamo in uno scatto d’orgoglio, altrimenti dobbiamo attendere tempi migliori”. A renderlo noto è il presidente provinciale di Confesercenti Domenico Venditti, che definisce “una nota dolente quella del rischio di desertificazione commerciale del centro delle città”.


È stato diffuso dal Centro Studi di Confesercenti Nazionale – spiega Venditti - il dato negativo su aperture e chiusure delle attività commerciali: le seconde sono maggiori delle prime. La desertificazione colpisce, in particolar modo, i piccoli centri e le zone periferiche delle grandi città. Per quanto concerne Avezzano sono anni ormai che, passeggiando per le vie del centro lo scenario è sempre lo stesso: l’atmosfera cupa e triste causata da serrande abbassate, cartelli di ‘affittasi’ e negozi vuoti senza alcun barlume di speranza di riaprire. Tutto ciò a causa delle tasse e degli affitti elevatissimi che i commercianti sono costretti a pagare: negli ultimi anni il 60-70 % di quello che si guadagna va per le tasse”. 


“La crisi economica, le liberalizzazioni e il caro affitti stanno svuotando le città di negozi e botteghe – continua il presidente della Confesercenti - tale situazione sta spingendo i commercianti a trasferirsi in periferia o nei centri commerciali delle città. I servizi commerciali di base, quindi, si sono ridotti, con grave danno non solo per il commerciante stesso, ma altresì per il cittadino, in quanto il privato che deve fare i conti con un centro storico vuoto e senza comodità. La soluzione per rilanciare i centri urbani ed evitare la loro desertificazione, o per ripopolarli, è quella già ampiamente proposta anche dalla Confesercenti, ossia di applicare una cedolare secca sugli affitti, come per gli immobili residenziali, o canoni concordati, al fine di calmierare i prezzi degli affitti e dar modo così ai commercianti ed ai piccoli artigiani di poter mantenere attiva la loro attività e dar modo al privato di avere servizi base a portata di mano”.


“Bisogna inoltre migliorare i processi di pianificazione a livello urbanistico – aggiunge Venditti - adottando ad esempio i cc.dd. “BID”, ossia Business Improvement District, riprendendoli dall’esperienza canadese ed americana. Questi rappresentano un’efficace sistema di gestione e sviluppo di aree urbane, che comportano un insieme di attrattive commerciali che sviluppano una molteplicità di servizi. Sono un’evoluzione dei Centri Commerciali Naturali, ed hanno la novità di far sedere allo stesso tavolo per la soluzione dei problemi, oltre agli operatori economici ed all’amministrazione comunale, anche i proprietari immobiliari”.

“Per quanto concerne Avezzano, Venditti ricorda le proposte di Confesercenti scaturite nel corso del convegno tenutosi nella sala Arssa il 19 marzo 2015, dal titolo emblematico “Commercio & Città – i centri urbani, i cambiamenti del commercio, la sfida di Avezzano e le esperienze di chi ha già intrapreso la strada giusta”. In quell’occasione – sottolinea - chiamammo a confrontarsi con gli operatori e l’amministrazione personalità di rilievo nazionale, tra cui l’architetto Elena Franco di TCM Italia (principale struttura in Italia nella gestione dei distretti urbani) esperta di gestione di centri città, con riferimento all'urbanistica e alla valorizzazione urbana del territorio, impegnata nella riqualificazione urbana in diverse città del nord Italia”.


“Proprio nella logica del BID (mettere insieme operatori del commercio, istituzioni pubbliche e proprietari degli immobili) – conclude Venditti - l’iniziativa di attivare forme di sgravi contributivi a coloro che avessero calmierato i prezzi di locazione dei locali commerciali in centro promossa dall’amministrazione ad inizio mandato è stata prontamente accolta dalle associazioni di categoria. Buoni propositi che però non hanno prodotto alcun frutto. A fronte di una propositiva disponibilità da parte della nostra organizzazione non si è avuta pari risposta da parte dell’amministrazione e della classe politica locale. Continuando di questo passo muore il commercio e muore la città”. 

 

Redazione AvezzanoInforma