Politica 16:20

Il dopo “NO” di De Cesare e Bianchini: basta con Di Pangrazio e primarie di centrodestra

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AVEZZANO. «Siamo stupiti e, a tratti, sconvolti da come il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, continui ad ignorare i segnali che i cittadini italiani mandano ai politici affetti da “annuncite” cronica. Probabilmente la risposta dei cittadini italiani a Matteo Renzi, segretario del partito del sindaco, affetto dalla stessa patologia, non ha insegnato nulla». Queste le parole con cui Maurizio Bianchini, coordinatore cittadino di Forza Italia, commenta l’operato del primo cittadino di Avezzano, soprattutto in riferimento all’annuncio del restyling dello Stadio dei Pini, ironicamente definito dal forzista un nuovo capitolo tratto da “Le opere fantastiche del Sindaco Di Pangrazio e dove trovarle(?)”.

 

«Nel comunicato autocelebrativo» spiega Bianchini «si declama il via al restyling dello stadio con una pista di atletica leggera che passerà da sei a otto corsie con un nuovo manto di copertura. Si legge che la pista, così come le tribune, saranno omologate e adattate ad ospitare manifestazioni di livello nazionale ed internazionale. Tutto molto bello, se non fosse che quanto sopra è solo un’idea. Di concreto non c’è nulla se non una richiesta di mutuo presentata all’Istituto per il Credito Sportivo. Ammesso che la richiesta venga accolta, e noi ce lo auguriamo per il bene della città, ci sarà poi un iter amministrativo da seguire con tanto di procedura di evidenza pubblica. Un po’ come andare dall’architetto o al mobilificio a scegliere i mobili quando ancora la banca non ha accettato la richiesta di mutuo per la casa».

 

«Insomma» va avanti il coordinatore di FI «da Di Pangrazio solo annunci e zero concretezza. Nei cinque anni della sua amministrazione ci siamo pressoché abituati all’annuncite. Come dimenticare i proclami sulla sicurezza, sul villino Cimarosa, sul restyling di Piazza Risorgimento, sul salotto buono della città, su Piazza del Mercato con mercatino annesso a km 0, e sulla messa in sicurezza delle scuole. In ogni caso non rimarremo a guardare mentre Avezzano muore e il sindaco, in vista delle elezioni, inizia a fare campagna elettorale costruendo castelli in aria».

 

«Peraltro» conclude infine Bianchini «se il sindaco si fosse confrontato e avesse coinvolto i fruitori dello Stadio dei Pini avremmo potuto parlare di almeno una buona azione amministrativa. Caro sindaco, con il cuore in mano, per il bene della città, ti chiediamo di lavorare al meglio in questi ultimi mesi evitando annunci e proclami inutili. Non dimenticare: si può ingannare tutti una volta, qualcuno qualche volta, mai tutti per sempre».

 

A commentare la vittoria del “no” al referendum costituzionale, in riferimento alla politica “nostrana”, c’è anche Lorenzo De Cesare, ex amministratore del Comune di Avezzano. «La vittoria del no al referendum» dichiara «è segno che i cittadini italiani non amano le menzogne che fino ad ora sono state loro raccontate da quanti hanno rivestito e rivestono ruoli apicali nel nostro Paese. Il fatto poi che ad Avezzano il fronte del no abbia raggiunto il 70% dei voti, ben oltre la media nazionale, evidenzia a tutti il malcontento nei confronti dell’amministrazione comunale e nei confronti di chi oggi, perdendo il referendum, cerca addirittura di affermare la sua neutralità nella campagna referendaria come il sindaco Di Pangrazio».

 

«Il fronte del no ad Avezzano» aggiunge De Cesare «è stato ampio e diversificato, per questo ritengo, che solo un confronto democratico e serio possa convincere i cittadini alle prossime elezioni amministrative. Personalmente sono sempre stato convinto che la scelta del candidato sindaco, salvo che ci sia ampia convergenza su un nominativo, debba avvenire tramite le primarie quale metodo democratico per l’individuazione della figura che ha più consensi trai i cittadini e non tra le segreterie di partito».

 

L’ex assessore della giunta Floris, auspicando primarie di centrodestra con vincolo di mandato, chiama poi in causa lo stesso Bianchini che, per il momento, sembra essere l’unico a condividere la sua ipotesi. «Con Bianchini» spiega infatti De Cesare «ho avuto un ampio confronto sul tema e, mi auguro, che anche altre componenti possano ritrovarsi su questo criterio di scelta. Metodo che ritengo ora ancor più valido e opportuno di prima. In tal caso sarà per me un piacere confrontarmi tra quanti nel centro destra hanno la legittima ambizione di rappresentare l’alternativa alla penosa amministrazione Di Pangrazio». (Mc.dB.)