Attualità 17:35

Mercatino di Natale, ad Avezzano piace per strada

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AVEZZANO – Questo è il significato della parola “logica” stando al dizionario: “Capacità di costruire un ragionamento ordinando le idee con rigore e coerenza” che poi pone come sinonimi utilizzabili nello stesso senso i termini “criterio”, “buon senso”. Ora, cari lettori, prendete questa informazione, mettetela in un cantuccio della vostra memoria e tenetela pronta per l’uso.

 

Stando a questo significato, quindi, ogni pensiero umano, uomo  animale razionale per eccellenza, dovrebbe essere dettata dalla logica, ovvero dal criterio e dal buon senso. Ciò comporta che, quando si progetta un’iniziativa, un’operazione, un qualsiasi atto dell’agire umano, il criterio base è quello di stabilire quale sia il miglior “cosa”, il miglior “come”, il miglior “dove” e, naturalmente, il miglior “perché”.

 

Tutto ciò nella scelta di come, dove e cosa realizzare nel Mercatino di Natale ad Avezzano non è stato affatto preso in considerazione. La conseguenza, come in tutti i passaggi della logica, è che se non hanno un criterio il dove, il come ed il perché, anche il cosa risulta confuso. Quantomeno.

 

Perché con tanto di Villa Torlonia o, se proprio si vuole insistere sul centro storico, con Piazza Risorgimento a disposizione, si collocano meno di una decina di baracchette di legno su un lembo di strada di 25 metri, su via Corradini, di spalle alla piazza, chiudendo il traffico in quella zona, provocando un infarto non solo e non tanto nella viabilità, ma proprio al senso di unità urbana centro storico che per tutte le feste sarà diviso come Berlino est e Berlino ovest con tanto di Charlie Check Point in mezzo?

 

Non ci si venga a dire che viene fatto per favorire il commercio del centro visto che molti commercianti, soprattutto quelli al di là del muro, sono infuriati per questa assurda iniziativa. Senza contare due elementi squisitamente pratici. Il primo è la disponibilità economica di tante famiglie che, essendo scarsa, il mercatino lo si può mettere dove si vuole ma non servirà a nulla. La seconda è che se si crea una strozzatura al traffico in centro, con evidenti fastidi, in molti tireranno dritto verso i centri commerciali, anche loro in piena organizzazione per le feste. Quindi due obiettivi mancati su due. E fin qui niente di nuovo perché questa pare essere la specialità del sindaco Di Pangrazio e dei suoi assessori.

 

Ciò che stupisce è la totale mancanza di buon senso e di buon gusto. Che sono due fratelli che vanno a braccetto. Chi ricorderà il Natale targato Spallone, ricorderà mercatini in luoghi adatti, piazze e larghi, i marciapiedi coperti di tappeti rossi e piante ornamentali e la musica natalizia diffusa in ogni dove. Il Natale targato Floris vide la prima edizione organizzata del Mercatino. Fu fatta a Piazza Torlonia e fu una bella iniziativa che magari si sarebbe potuta migliorare, collegare meglio col centro, prevedere qualche luce e addobbo in più, ma come idea base era forse la migliore.

 

Qui torniamo alla logica. Che logica ha la scelta attuale? Nessuna. O forse no. Quella della festa di paese senza ulteriori pretese. E’ così che si spiega l’imbarazzante pistone di pattinaggio, sguarnito e senza addobbi, tutto “paghi e pattini” e l’assurda mini-sfilata di baracchette su un pezzetto di strada sotto delle luminarie che danno solo un senso di freddo e di irreale che nulla ha che fare col Natale.

 

Ma il Natale, per concludere, dovrebbe avere il senso dell’unione, della famiglia, del calore fra le persone e non quello del mero commercio o del divertimento fine a se stesso. E a nulla serve se in piazza Risorgimento ci sarà magari un grande spettacolo di musica o altro. Anche nelle feste di paese c’è il cantante di richiamo popolare e gli “spari” di mezzanotte.

 

Pierluigi Palladini