Attualità 11:14

Pedana per disabili all'Università di L'Aquila: "Un'altra battaglia vinta ma è solo l'inizio"

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È ancora lunga ed impervia la battaglia per ottenere la piena inclusione dei disabili in ogni ambito della vita, per allontanare ogni forma di discriminazione, per abbattere le barriere architettoniche, sociali e culturali. La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ha sancito la necessità del cambiamento radicale di pensiero nei confronti della disabilità. Tutte le persone, in quanto tali, posseggono i medesimi diritti e non devono subire discriminazioni e limitazioni nell’esercizio delle proprie opportunità. Si tratta di un concetto semplice ma al contempo complesso e purtroppo mai scontato.

 

Tra le tante realtà in Italia impegnate nella difesa dei diritti delle persone con disabilità, l’"Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo”, nata nel 2011, mette quotidianamente al centro della propria instancabile attività il rispetto di tutte le libertà fondamentali. Obiettivo dell’associazione non è solo contribuire alla mappatura delle barriere architettoniche esistenti in Abruzzo e stimolare enti pubblici e privati a mettersi in regola con le norme che ne prevedono l’abbattimento, ma soprattutto formare nei cittadini una nuova consapevolezza rispetto ad un tema che riguarda tutti.

 

Un aspetto importante nella lotta per i diritti dei diversamente abili è l'abbattimento delle barriere architettoniche in ambito universitario. È Vanessa Oppo, segretaria di Carrozzine Determinate Abruzzo, a spiegare cosa è accaduto recentemente a L’Aquila: “Il 25 ottobre scorso, insieme agli studenti dell'Unione degli Universitari di L'Aquila, abbiamo tenuto un convegno in ateneo dal titolo ‘Giornata empatica e di sensibilizzazione sulla disabilità’. Proprio durante l’iniziativa si è verificato un episodio molto spiacevole: per accedere al palco dei relatori c'era un gradino dove gli intervenuti con disabilità non riuscivano a salire autonomamente. I ragazzi dell'Udu L'Aquila ci hanno assicurato che la richiesta per l'accessibilità dell'aula era stata fatta ma era rimasta inascoltata. Durante il convegno abbiamo preso come impegno quello di non consentire più lo svolgimento delle lauree con disabili se le aule non rispettavano le leggi sull'eliminazione delle barriere”. 

 

“Nei giorni scorsi – continua Oppo - alcuni studenti ci hanno inviato la foto della pedana installata. Questo non può e non deve rappresentare un elogio, ma solo un punto di partenza. Garantire la piena partecipazione alle sedute di laurea deve essere l'obiettivo minimo per un luogo di cultura e conoscenza quale quello dell'Università. Un punto di partenza date le gravi mancanze verificate proprio il 25 ottobre riguardanti le barriere architettoniche presenti negli edifici universitari (verifica effettuata grazie alla passeggiata empatica a cui hanno partecipato numerosi studenti). Un ringraziamento va ai ragazzi dell'Udu L'Aquila – conclude la segretaria dell’associazione - che hanno scritto una bella pagina per i diritti delle persone con disabilità. Un grande in bocca al lupo, invece, alla nostra iscritta Beatrice Palluzzi che, a differenza della laurea triennale, potrà accedere alla sua discussione di laurea con la propria carrozzina senza dover ‘elemosinare’ aiuto!”

 

Idia Pelliccia