Attualità 16:20

Cardiologia di Tagliacozzo eccellenza abruzzese, Il Paese che Vorrei: "Unica nota positiva nella grave situazione"

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Agenas, l'agenzia sanitaria delle Regioni italiane, ha pubblicato l'edizione 2016 del Pne, ossia il Programma nazionale esiti, lo strumento che attraverso una serie di indicatori rende conto della qualità dell'attività sanitaria in oltre mille ospedali. Per le pagelle relative agli ospedali abruzzesi, è il reparto di Cardiologia riabilitativa dell’Umberto I di Tagliacozzo a far registrare uno standard qualitativo molto alto nel panorama dei nosocomi regionali. 


Noi Consiglieri d’opposizione – dichiarano Maurizio Di Marco Testa e Angelo Poggiogalle della lista Il Paese che Vorrei - plaudiamo alla notizia, l’unica positiva nella grave situazione del nostro ospedale. È evidente la nostra stima nei confronti di tutto il personale sanitario e amministrativo dell’Umberto I. Il sindaco Vincenzo Giovagnorio vorrebbe far apparire una verità che non è verità. In merito alla nostra eccellenza ospedaliera, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

 

<<È motivo di grande orgoglio vedere la nostra struttura ospedaliera in cima alla classifica delle eccellenze regionali […], è tuttavia necessario lavorare per migliorare ulteriormente l’assistenza sanitaria ai pazienti che usufruiscono del nostro ospedale Umberto I. Sarà mio impegno sollecitare le autorità politiche abruzzesi affinché arrivi presto in dotazione un nuovo ecocardiografo atteso da tempo e affinché vengano accelerati i tempi per la sostituzione del cardiologo assente>>.

 

In tutta onestà – spiegano i due consiglieri - ci riferiamo solo a quanto contenuto negli atti. Il sindaco, invece, fa riferimento solo a rassicurazioni verbali di alcuni organi politici. Quando si tratta di argomenti sensibili come la difesa dell’Umberto I, quando si è costretti a ricorrere ai Tribunali per vedersi riconosciuto un diritto sancito dalla nostra Costituzione, la gente deve conoscere la verità; quella riportata negli atti ufficiali (Piano Sanitario Regionale e relativi documenti), ai quali noi facciamo riferimento, preciso, in merito all’attuale situazione sanitaria”.

 

“Il citato Piano firmato del Presidente (allora Commissario della Sanità) Luciano D’Alfonso - continuano Di Marco Testa e Poggiogalle - approvato dal Consiglio Dei Ministri con la partecipazione del ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, nella seduta del 15 settembre 2016 ha accolto la programmazione regionale nel punto in cui l’Umberto I, da presidio ospedaliero, viene declassato in Punto di Primo Intervento (PPI). Il PSR, con proprio documento titolato ‘Protocollo operativo dei punti di primo intervento d’Abruzzo’, stabilisce che entro il 2017 venga trasformato in Postazione 118. Tale decisione depaupera gravemente la tutela sanitaria, garantita dal Pronto Soccorso H24, trasformato in Punto di Primo Intervento H12 con la conseguente, chiusura notturna dell'ospedale (dalle ore 20 alle 8), che rimane affidato soltanto al 118 (ambulanze con medico). Di conseguenza Tagliacozzo e il bacino di utenza sanitaria (11 comuni e relative frazioni) resta affidato ad una postazione di PPI”.

 

“Poniamo una domanda - aggiungono i leader de Il Paese che Vorrei - dove viene trasferito il malato una volta caricato sull’ambulanza? All’ospedale di Avezzano già saturo? Oppure a Sulmona? o addirittura fuori regione con i conseguenti disagi per il malato e i parenti!? Che fine faranno allora i reparti di eccellenza dell’Umberto I da noi difesi? Questo è il regalo di Luciano D’Alfonso alla città di Tagliacozzo. Il principio di economicità delle scelte amministrative e sanitarie, “I piani di rientro”, non possono assolutamente ledere il diritto alla salute, specie per le fasce più povere e le più deboli”.

 

“Attualmente, il Comitato Pro Ospedale di Tagliacozzo e quello Regionale a difesa dei Presidi minori D’Abruzzo, hanno inoltrato ricorso al Tribunale Amministrativo contro il piano Sanitario. Le precedenti amministrazioni si sono sempre costituite in giudizio in difesa dell’ospedale, l’attuale amministrazione non ha in alcun modo espresso ufficiale posizione di difesa nelle sedi competenti con relativi atti. Noi consiglieri di opposizione – concludono - per rispetto verso la gente che ci ha affidato un preciso mandato democratico e popolare, non possiamo accontentarci di promesse verbali, né di atti regionali che non hanno forza giuridica di variare il contenuto del Piano Sanitario. Pertanto non abbasseremo la guardia ma combatteremo a difesa dell’ospedale”. 

 

I.P.